CROTONE/ BUDIMIR MORDE ANCORA, ANCHE IL COMO VA KO
Un super Crotone anche a Como viene premiato nei minuti finali di gara e porta a casa una vittoria preziosissima nel turno infrasettimanale di Serie B. Come previsto, gara per nulla agevole contro i lombardi che qualche giorno prima avevano fermato in trasferta il Cagliari ed affamati di punti su un campo peraltro allentato. E come altresì previsto, non è stata una gara per nulla spettacolare. Como subito scorbutico ed attendista; non era semplice con questi presupposti per gli attaccanti rossoblù trovare la profondità e lo spazio per la conclusione. Eppure già nel primo tempo i calabresi sono pericolosi con l’eccezionale assist di Balasa sul quale Ricci e Budimir si ostacolano e non trovano la porta. Sull’altro fronte Como minaccioso nel finale ma Cordaz controlla.
Nella ripresa è quasi solo Crotone. Una bellissima triangolazione tra Stoian e Barberis non viene chiusa da Budimir murato dal portiere lombardo e poi da Ricci che impatta male la sfera e spreca da posizione ravvicinata. Poi ancora un destro a giro di Ricci alto ed una spizzata di Budimir a lato. L’attaccante croato è scatenato e per fermare una sua incursione in area serve l’uscita perentoria di Scuffet che si salva.
Ma all’87’ il Crotone viene premiato dopo tanto dominio. Sulla fascia sinistra dialogano Torromino e Martella, l’esterno si accentra ed apparecchia per l’accorrente Budimir, ancora lui, che viene incontro alla palla con uno splendido movimento e lascia partire questo sinistro letale che firma il vantaggio calabrese, facendo esplodere di gioia il centinaio di tifosi presenti al Sinigaglia.
Un altro gol lo realizza Cordaz, che compie un miracolo sulla conclusione a botta sicura di Ganz che spara in porta sugli sviluppi di un corner per il Como ma trova un muro a dirgli di no. Ma subire il pareggio sarebbe stato una beffa. Crotone di ferro, quarta vittoria consecutiva, saluta anche Como e si conferma capolista. Si gioisce ma non c’è respiro, allo Scida ora arriva il Modena in cerca di punti salvezza.
Manuel Soluri
