Imprenditore lametino suicida per la crisi, l’Ance: “Profonda inquietudine”

CATANZARO. “C’è cordoglio, dolore e profonda inquietudine davanti a questa tragedia che ci tocca come persone e come imprenditori”. Lo afferma, in una nota, il presidente di Ance Catanzaro Alessandro Caruso dopo il suicidio, a Lamezia Terme, di un imprenditore al quale era stata bloccata la linea di credito e che aveva avuto notificate alcune cartelle esattoriali. “Situazioni come questa – prosegue – sono il volto più duro di una crisi che dura da più di cinque anni e non abbiamo ancora superato. Dentro questa crisi c’è la resistenza dignitosa e la solitudine di tanti imprenditori coraggiosi e c’è il dramma reale di chi ha perso il posto di lavoro e di tanti imprenditori messi in ginocchio da difficoltà più grandi. È un dovere di tutti, nessuno escluso, associazioni di categoria, sindacati, banche, ma, soprattutto, di chi ha le maggiori responsabilità davanti al Paese, mi riferisco alle Istituzioni ed alla politica, chiedersi cosa si poteva fare e non è stato fatto ed adoperarsi in ogni modo per evitare il ripetersi di simili drammi”. “Nell’esprimere alla famiglia dell’imprenditore, ai collaboratori e a tutte le persone a lui vicine il dolore e la vicinanza mia e di tutta Ance Catanzaro – conclude Caruso – auspico, pertanto, che tragedie come questa possano rappresentare un monito per dare risposte concrete ed immediate al soffocante disagio economico-sociale, aiutando chi è in difficoltà a rompere l’isolamento, costruendo una rete solidale di sostegno, concreta e presente, per ricostruire le motivazioni e la fiducia della comunità intera”.