Covid/ Unsic: “Una follia riaprire ora le scuole superiori, lo dicono i numeri”

Covid/ Unsic: “Una follia riaprire ora le scuole superiori, lo dicono i numeri”

“Il problema non è negli istituti scolastici, ma in ciò che vi ruota attorno. Nodi, come il sovraffollamento dei mezzi di trasporto pubblico o gli assembramenti davanti scuola con la sigaretta in bocca, non si possono sciogliere in poche settimane. Ecco perché la richiesta che viene da qualche ambiente ministeriale di riattivare in presenza alcune scuole, rimettendo in circolazione non meno di quattro milioni di persone, non tiene conto di una realtà sanitariamente problematica, supportata dai numeri”.

È quanto dichiara l’Unsic, sindacato datoriale con tremila uffici in tutta Italia tra Caf, Patronati e Caa, che monitora la situazione scolastica da inizio settembre, prevedendo – nero su bianco – le criticità a cui la scuola in presenza sarebbe andata incontro: rilevante contributo ai contagi (almeno il 16 per cento del totale), discontinuità didattica a causa delle continue quarantene e delle sanificazioni, costante preoccupazione principalmente per docenti, personale scolastico e genitori.

Ad attestare tali criticità ci sono diversi dati, tra cui quelli dei Bollettini di sorveglianza settimanali dell’Istituto superiore di sanità. Quindi una delle fonti più autorevoli.

Cosa dicono? Che i contagi in autunno sono esplosi proprio tra la popolazione scolastica e non in quella delle attività commerciali. Nella fascia di età tra zero e 19 anni, i contagiati erano solo 9.544 al 25 agosto (il lockdown di primavera ha chiuso subito i ragazzi in casa), diventati ben 102.419 al 7 novembre, con una crescita tra due e cinque volte in più rispetto alle altre fasce di età. Non solo: proprio tra i giovani si registra la maggior parte degli incolpevoli asintomatici, che portano poi il contagio “silente” nelle famiglie.

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