Covid, al via dalla prossima settimana in Calabria la teleassistenza domiciliare
Dalla prossima settimana partirà in Calabria un progetto di assistenza domiciliare e telemedicina dedicato ai pazienti Covid, nella fase di pre e di post ricovero: a metterlo a punto la Regione con la collaborazione del Policlinico Gemelli di Roma. Il progetto prevede il controllo a distanza dei livelli di ossigenazione polmonare attraverso un saturimetro collegato a uno smartphone che a sua volta trasmette i dati a una piattaforma web, con un medico che sovrintende a tutto il percorso ed è pronto a intervenire in caso di alert: l’obiettivo è quello di evitare il ricorso a ricoveri impropri e a decongestionare gli ospedali, in Calabria nuovamente sotto pressione in questi giorni con il nuovo picco dei contagi da Covid 19. A presentarlo, in una conferenza stampa nella sede della Giunta a Catanzaro, il presidente della Regione Calabria e commissario della sanità Roberto Occhiuto, il professor Luca Richeldi, responsabile dell’Unità di Pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma e il neo consulente del governatore calabrese, l’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, che ha curato il rapporto della Regione con il Gemelli.
“La telemedicina – ha esordito Occhiuto – è uno strumento importante, già praticato con successo in realtà come il Policlinico Gemelli, Noi dobbiamo importare buone pratiche: nell’ospedale del Papa hanno dimostrato di poter curare a domicilio i pazienti meno gravi con la telemedicina. Dalla prossima settimana contiamo di mettere in cantiere un progetto che consenta ai pazienti meno gravi di essere trattati a casa: questo potrà permetterci di decongestionare parzialmente la rete ospedaliera nella parte che riguarda i ricoveri in area medica, in quanto con i tassi di incremento dei contagi rischiamo di avere tra 10 giorni un sistema ospedaliero che implode. Il compito di chi governa – ha spiegato il presidente della Regione e commissario – è quello di evitare di inseguire la crisi ma prevenire problemi che poi diventano insormontabili, e noi dobbiamo prepararci a tutte le ipotesi. Abbiamo recuperato molti posti di degenza in area medica, siamo impegnati a recuperarne altri. Abbiamo investito sull’ospedale di Cariati che è uno degli ospedali che riapriremo, faremo lo stesso per altri due ospedali che meritano di essere riaperti anche per sentenze del Consiglio di Stato, Praia e Trebisacce, ma mentre tentiamo di potenziare la dotazione di posti letto ospedalieri siamo impegnati a sperimentare altri percorsi che hanno avuto successo come questo del Policlinico Gemelli. Con questo progetto inoltre si avrà anche un risparmio, perché ogni ricovero in più evitato è un costo in meno”.
A sua volta Richeldi ha illustrato nel dettaglio il progetto, osservando anzitutto che “per una regione come la Calabria, per le caratteristiche della sua popolazione e per quelle orografiche la telemedicina potrebbe dare un grande aiuto nella gestione in vista delle prossime settimane di pandemia. L’idea – ha aggiunto il responsabile dell’Unità di Pneumologia del Policlinico Gemelli – è quella di implementare quello che è stato fatto al Gemelli con una piattaforma di teleassistenza prevede l’utilizzo di un saturimetro che trasmette i dati su una piattaforma web. Il sistema consente di monitorare un valore fondamentale che è quello della saturazione dell’ossigeno. Poiché l’unico modo per sapere se i livelli di ossigenazione sono ridotti è quello di utilizzare un saturimetro, se questo saturimetro è in grado di trasmettere i dati la gestione dell’emergenza diventa meno complicata”.
Sul piano logistico, Occhiuto ha spiegato che saranno coinvolti i medici di medicina generale e che i saturimetri saranno messi a disposizione dalla Regione.