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Cosenza-Rende, Mancini: “Crimine politico perdere il finanziamento di 160 meuro”

Cosenza-Rende, Mancini: “Crimine politico perdere il finanziamento di 160 meuro”

 

“Perdere 160 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea a vantaggio dell’area urbana cosentina rappresenta un crimine politico. Il fatto poi che insieme a questa mole enorme di risorse venga messa una pietra tombale sull’unico grande progetto comune, per giunta definito nell’ultimo ventennio, tra i municipi dell’area urbana, aumenta le responsabilità – così Giacomo Mancini, già parlamentare socialista.

Né possono valere come giustificazione le critiche e le obiezioni sul tracciato della tranvia: con spirito di leale collaborazione la regione e i comuni interessati avrebbero potuto anzi dovuto venire incontro alle reciproche e legittime visioni colmando le differenziazioni esistenti.

Allocare un finanziamento di 160 milioni a vantaggio di Cosenza e l’area urbana ha necessitato uno sforzo enorme e ha rappresentato un successo senza precedenti – ha continuato Mancini-  Far cancellare queste risorse senza addirittura prevederne un differente utilizzo non ha davvero scuse.

Ecco perché per il futuro, che è già presente, occorre rilanciare un dialogo nuovo tra Cosenza e Rende che favorisca una visione di insieme e un pensiero lungo per creare una grande comunità con servizi efficienti e di qualità.

Progettare e realizzare il futuro insieme darà a Cosenza e a Rende (che devono arrivare ad essere una città unica) la possibilità di esercitare un peso politico e amministrativo capace di imporsi sullo scacchiere della regione, del mezzogiorno, del mediterraneo.

L’ambizione deve essere quella di diventare capitale di un sud fattivo e attrattivo.

In questo modo i nostri concittadini potranno godere di servizi migliori e più vicini ai bisogni e ai dolori che si levano da un tessuto sociale che presenta notevoli emergenze.

Per disegnare le traiettorie future – ha concluso Mancini -sarà utile trarre insegnamenti e ispirazioni dalla buona amministrazione che a Cosenza come a Rende hanno radici profonde.

 

 

 

 

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