Si aggrava la posizione di Paola Galeone: la prefetta agli arresti domiciliari

COSENZA. Si aggrava la posizione di Paola Galeone, 58 anni, prefetto di Cosenza. La donna, che non è accusata di corruzione, bensì del reato di cui all’art. 319 quater del Codice penale (“Induzione indebita a dare o promettere utilità”) è stata posta agli arresti domiciliari nella sua casa di Taranto. L’ordinanza, disposta dal Gip di Cosenza su richiesta della Procura bruzia, è stata eseguita da uomini della Squadra Mobile di Cosenza. La Procura ha intanto diramato un comunicato stampa precisando che “nell’assumere nell’immediatezza la direzione delle indagini, ha disposto una serie di riscontri, operati con prontezza e particolare professionalità dalla Squadra mobile, che hanno positivamente confermato l’ipotesi di accusa”. Il reato che viene contestato al prefetto Galeone é stato commesso tra il 23 ed il 28 dicembre scorsi. Paola Galeone è stata denunciata, nei giorni scorsi, da un’imprenditrice di Cosenza, Cinzia Falcone, che era stata contattata perché emettesse una fattura fittizia di 1220 euro. La fattura sarebbe servita a giustificare l’utilizzo di alcuni fondi che erano rimasti a disposizione del Prefetto e che poi sarebbero stati spartiti tra il Prefetto stesso e l’imprenditrice. Ma questa si è rivolta alla polizia e l’incontro è stato filmato. Paola Galeone è stata poi fermata, all’uscita del bar dove si è svolto l’incontro, e portata in Questura per chiarimenti. Il prefetto è stato subito posto in aspettativa. L’indagine ora prosegue e punta a scavare nell’attività, nelle scelte compiute e nei rapporti intessuti dalla Prefetta dal suo arrivo a Cosenza.
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