Coronavirus, in “quarantena” alla Cecchignola i sessanta italiani tornati dalla Cina

E’ atterrato ieri all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo con la sessantina di italiani che hanno lasciato Wuhan a causa del coronavirus. Dopo i controlli medici effettuati sul posto, i nostri connazionali sono stati portati al campus olimpico della Cecchignola dove resteranno per i 15 giorni previsti di quarantena, il tempo di incubazione del virus. A bordo dell’aereo c’erano anche sei bambini, mentre la persona rimasta in Cina perchè ha accusato febbre si trova in ospedale con l’assistenza del personale dell’ambasciata italiana. Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia ha ribadito che tra gli italiani che erano a Wuhan una ventina hanno scelto di rimanere in città. Dopo l’arrivo e le prime visite mediche, i passeggeri hanno lasciato l’aeroporto di Pratica di Mare in direzione della città militare della Cecchignola a bordo di due pullman militari.
Intanto i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno scritto una lettera comune al Ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, nè tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, ha detto il Presidente del Veneto, Luca Zaia.
redazione@giornaledicalabria.it