Corap, proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti del Corap, il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive, e hanno convocato per il 21 maggio un davanti alla sede della Regione a Catanzaro. Lo annunciano, in una nota unitaria, i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl), che chiedono un incontro al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonino Spirlì, e all’assessore regionale, Fausto Orsomarso.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl evidenziano che “in seguito all’audizione in Commissione Vigilanza del Commissario straordinario dell’ente, Renato Bellofiore, e del revisore dei conti, Sergio Tempo, sulla situazione del Corap hanno registrato alcune dichiarazioni rese da esponenti politici e consiglieri regionali in netto contrasto le une con le altre in merito alla possibilità di rilancio e messa in sicurezza dello stesso ente, da anni in gravissime condizioni finanziarie. Ma il dato più preoccupante – spiegano Baldari, Giordano e Bartoletti – è l’assoluto disinteresse del presidente ff Spirlì, e la mancata convocazione, nei 15 giorni stabiliti, da parte dell’assessore al ramo, Fausto Orsomarso, del tavolo di confronto concordato con le organizzazioni sindacali il 22 aprile”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl rilevano che “oggi il Corap ha una massa passiva pari a 52.036.988 di euro, non è in regola con i versamenti contributivi dei dipendenti per circa 3.000.000 di euro, inoltre vanno considerati 6.320.500 di euro concernenti i pignoramenti. Il disagio dei lavoratori ha ormai travalicato i limiti della sopportazione dopo anni di speranze alimentate da varie componenti politiche e amministrative seguite da forti delusioni. Adesso dalle parole si passi ai fatti, con un progetto concreto di rilancio e un piano industriale che metta nero su bianco le strategie per superare tutti i problemi. A partire – concludono i sindacati – dal mancato pagamento dei 5 stipendi ancora dovuti ai dipendenti riferiti all’anno 2019 e della mensilità di aprile 2021”.