Cooperazione, a Reggio tappa della Biennale: è un settore strategico
REGGIO CALABRIA. È partita venerdì a Reggio Calabria, la due giorni di celebrazione dei 130 anni di Legacoop nazionale e 40 anni del sodalizio cooperativo in Calabria, la Biennale dell’economia cooperativa. S’inizia con il taglio del nastro della mostra-storytelling della cooperazione in regione al Museo Archeologico di Reggio. “Il compito di tagliare il nastro della foto-mostra itinerante – è detto in un comunicato – è stato affidato alla piccola Margherita, affiancata dal presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti, il presidente della Regione Mario Oliverio e la presidente regionale di Legacoop, Angela Robbe. Alla presentazione del foto-libro, condotta da Katia Stancato, presidente dell’Istituto di studi e ricerche sociali ‘Ermanno Gorrierì, hanno partecipato il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti, il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, Marco Grassi responsabile della comunicazione della Società di Mutuo Soccorso ‘Cesare Pozzo’, l’editore Florindo Rubbettino e la presidente Robbe. ‘40/centotrentesimi, le misure del cooperare in Calabria’ è una testimonianza perfetta dell’importanza della cooperazione sul piano economico e sociale”. “La cooperazione è sempre più strategica – ha detto Lusetti – e qui celebriamo anniversario per guardare al futuro e non al passato. Dobbiamo tendere all’unità del mondo cooperativo sapendo che rappresentiamo l’8 per cento del pil e un fattore di Coesione sociale in questa fase di crisi. Il ruolo della cooperazione è decisivo per il futuro del Paese e in questo contesto la vitalità della cooperazione in Calabria rappresenta una grande prospettiva per il futuro perché Italia non cresce senza il mezzogiorno”. “La cooperazione – ha detto Oliverio – ha rappresentato un fattore di aggregazione sociale straordinario in tempi difficili come il fascismo battendosi per l’affermazione dei diritti e ancora oggi ha questa funzione. E oggi anche in Calabria la cooperazione si conferma come un punto di riferimento nel contesto del nostro progetto di rilanciare la crescita e lo sviluppo basato sulla legalità e sull’uso corretto e produttivo delle risorse”. A seguire Peter Bottazzi, direttore artistico e curatore della mostra fotografica, ha illustrato l’esposizione evidenziando che il suo obiettivo è “trasmettere il senso del lavoro e del fare”. La mostra è stata animata da esibizioni curate da teatro Op di Lamezia. “Questo libro – ha detto Stancato – è il racconto di storie di persone che raccolgono grandi sfide in una terra come la Calabria dove non ci sono cose semplici. È un racconto fuori dagli stereotipi”. “Questo nostro viaggio partito da Bologna con la biennale dell’Economia Cooperativa – ha aggiunto Lusetti – è significativo. Le prime tappe sono concentrate nel mezzogiorno del nostro paese. Con questa presenza abbiamo voluto dimostrare la convinzione dei cooperatori che da qui si può ripartire, cambiando le cose”. “Anche in Calabria la cooperazione ha svolto un ruolo importante di impulso ai necessari cambiamenti e alle necessarie trasformazioni economiche e sociali, ponendosi come punto di riferimento nei processi di crescita dei nostri territori”. Lo ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio, intervenuto all’inaugurazione della “Biennale dell’economia cooperativa” a Reggio Calabria, dopo aver ringraziato per l’invito il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti e il presidente di Legacoop Calabria, Angela Robbe. “La cooperazione, in generale – ha aggiunto – ha rappresentato storicamente un fattore di aggregazione sociale, un presidio per l’affermazione dei diritti anche in momenti drammatici come il regime fascista e, poi, nel dopoguerra, quando anche nel Mezzogiorno, sia pure timidamente, la cooperazione ha scritto una storia straordinaria. Oggi la cooperazione può dare ulteriore impulso anche in prospettiva futura, in uno scenario che vede l’intero Paese ricollocarsi su uno scenario mondiale e internazionale nel quale il Mezzogiorno rappresenta una grande potenzialità e una grande opportunità. E noi vogliamo proporci non più come un problema, ma come una grande risorsa per tutto il Paese. La giornata odierna è importante non solo per riflettere sul ruolo della nostra regione, ma anche per rilanciarlo. Proprio qui, al Museo Archeologico di Reggio Calabria, lo scorso 30 aprile abbiamo sottoscritto con il presidente del Consiglio Matteo Renzi il Patto per la Calabria, che è strategico non solo perché impegna risorse importanti a favore della nostra regione, ma anche perché rappresenta la presa di coscienza del governo nazionale che la Calabria, nel Mezzogiorno, può dare un contributo decisivo a tutta l’Italia. Stiamo producendo il massimo sforzo per colmare i diversi gap della Calabria, puntando sul Patto per la Calabria e sulla programmazione dei fondi europei con un grande e chiaro obiettivo: l’uso trasparente e corretto delle risorse per consentire alla nostra regione di esprimere al massimo tutte le proprie potenzialità, valorizzando le sue risorse naturalistiche, ambientali e agroalimentari. Un processo nel quale continueremo a tenere la barra dritta sulla legalità, che stiamo perseguendo con una forte azione di bonifica, a partire dalla gestione degli enti strumentali. Ieri la Corte dei Conti per la prima volta dopo quarant’anni ha espresso il giudizio di parificazione sul bilancio della Regione. In quarant’anni di regionalismo non era mai accaduto prima. Certo, ci sono ancora problemi, ma l’azione di bonifica e di riordino di enti che in passato hanno macinato risorse, alimentando clientele e assistenzialismo, è partita e non si arresterà. Abbiamo già chiuso cinque di questi enti, altri li stiamo liquidando, in modo da liberare risorse da impiegare anche per sostenere l’imprenditoria sana di questa nostra regione. Su questa frontiera abbiamo bisogno di essere aiutati e sostenuti, perché la sfida non si vince in termini meramente amministrativi o in solitudine, ma con la spinta di tutte le forze, anche nazionali, e dell’imprenditoria sana. In questo contesto il contributo della cooperazione può essere davvero straordinario. La Calabria non vuole rimanere a guardare. In questa fase nuova della vita dell’Italia vuole esserci e da protagonista, perché noi siamo la proiezione naturale del Paese nel Mediterraneo. Vogliamo esserci proponendo non rivendicazioni o inscenando piagnistei, ma avanzando proposte strategiche e lanciando, per esempio, come abbiamo fatto nei giorni scorsi, un grande progetto di modernizzazione che punta, in primo luogo, all’alta velocità ferroviaria che consenta di mettere in connessione tutto il Paese”. “In questo contesto – ha concluso il Presidente della Regione – anche un’opera come il Ponte sullo Stretto può avere un senso”.