Consiglio regionale, l’opposizione lascia l’aula: “Non c’è confronto”

L’opposizione di centrosinistra ha lasciato anticipatamente l’aula del Consiglio regionale della Calabria, riunito oggi con tre punti all’ordine del giorno, in segno di protesta contro la maggioranza di centrodestra. La protesta, in particolare, nasce dall’inserimento, all’odg dell’odierna seduta, di una legge cosiddetta “Omnibus” che a detta dei consiglieri regionali di opposizione non è stata adeguatamente approfondita nelle commissioni consiliari competenti. A uscire dall’aula i consiglieri regionali del Pd, del Movimento 5 Stelle, il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo, che subito dopo aver abbandonato i lavori hanno convocato una conferenza stampa nella quale hanno criticato l’atteggiamento del centrodestra, evidenziando che “da un anno è impossibile avere un confronto”, che “si tratta del sesto provvedimento omnibus che evidenzia una carenza di metodo legislativo e democratico” e che “un testo del genere lo si porta in aula se ci sono urgenze, urgenze che non ci sono in questo caso”.
Il centrosinistra contesta anche il merito della proposta di legge “Omnibus”, in particolare la formulazione dell’articolo 4 che prevede di rendere il referendum sulla fusione dei Comuni consultivo e non vincolante, ritenendo che in questo modo “si comprime la voce dei cittadini”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti i consiglieri regionali hanno evidenziato anche “l’unità delle opposizioni”. Alla conferenza stampa hanno partecipato per il Pd il capogruppo Domenico Bevacqua, Amalia Bruni, Antonio Billari e Franco Iacucci, per il M5S il capogruppo Davide Tavernise, e il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo.