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Concessioni balneari, la questione è in…alto mare

Concessioni balneari, la questione è in…alto mare

Si complica sempre di più la questione delle concessioni balneari, mentre i tempi per una soluzione che non penalizzi la stagione estiva e il turismo, in Calabria come altrove, si accorciano. Amministrazioni comunali e regionali, alle prese con questa autentica “gatta da pelare”, sono alla ricerca di soluzioni possibili, di una qualche scappatoia legale che possa per il momento tamponare il problema in attesa di una normativa più chiara e di una soluzione strutturale. Ieri il consigliere regionale Antonello Talerico, da poco rientrato ufficialmente in Forza Italia, con una nota allarmata (il servizio è a pagina 4) ha chiesto al presidente Occhiuto e alla sua Giunta di intervenire con un atto urgente “per consentire una qualche soluzione della delicatissima situazione” indicando una possibile strada in qualche modo già ritenuta percorribile, secondo il consigliere regionale, dal Tar della Calabria. Ma su qualunque iniziativa pesano come un macigno le sentenze del Consiglio di Stato che proprio ieri, con tre sentenze depositate, ha riaffermato che “le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti sono illegittime anche perchè contrastanti con la direttive Bolkenstein”. Il Consiglio di Stato ha ribadito i consolidati principi della sua giurisprudenza sulla illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative stabilite dal legislatore “in quanto contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla Direttiva Bolkestein, ma anche dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. L’estate è ormai alle porte, una soluzione percorribile appare ancora molto lontana.

Talerico (FI) chiede l’adozione di un atto urgente da parte della Giunta regionale: “Sulle concessioni balneari il tempo sta scadendo”

“Sulla questione delle concessioni balneari non abbiamo più tempo. Occorre un atto urgente della Giunta regionale che dovrebbe essere adottato in settimana, per come annunciato dal presidente Occhiuto nel corso di un coordinamento regionale di Forza Italia”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Antonello Talerico. “L’atto della Giunta regionale -aggiunge Talerico- consentirà tempestivamente di adottare uno strumento di reale risoluzione della delicatissima situazione in cui si sono venute a trovare le amministrazioni locali a causa del caos normativo e delle diverse pronunce giurisprudenziali che hanno affermato l’illegittimità di proroghe automatiche per legge, con obbligo di disapplicazione anche da parte delle Amministrazioni comunali. In tal senso alcune Amministrazioni comunali, tra cui quella di Catanzaro, hanno adottato soluzioni, richiamate anche dal Tar di Catanzaro, che vanno verso la direzione di un atto di indirizzo rispetto anche all’applicazione della procedura di cui all’art. 10 del Regolamento di esecuzione del Codice della Navigazione. La soluzione, infatti, è stata già considerata percorribile dal Tar Calabria con una recente sentenza che metterebbe al riparo i diritti dei balneari in attesa dei decreti legislativi di attuazione e dell’avvio delle procedure di gara”. “Ragion per cui -sottolinea Talerico- la Giunta regionale adotterà una soluzione transitoria corretta sul piano normativo richiamando l’art. 10 del Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione, onde individuare i corretti strumenti operativi per la uniforme applicazione sull’intero territorio regionale della disciplina attualmente applicabile, ciò al fine di evitare atti di impugnazione da parte del Governo o dei privati e consentire il regolare svolgimento della stagione balneare. Sulla proposta di legge per come depositata dal Gruppo consiliare regionale della Lega, si precisa che sia il presidente Occhiuto sia alcuni componenti del Gruppo consiliare di Forza Italia, avevano già escluso tale soluzione in primis perché le lungaggini procedurali previste per la sua approvazione avrebbero richiesto tempi incompatibili con le esigenze dei Comuni e dei titolari dei vari lidi e strutture balneari e si sarebbe tradotta in una mera proposta di bandiera senza alcuna utilità rispetto alla imminente stagione estiva, così creando ulteriori aspettative nei tanti imprenditori e amministratori comunali che attendono invece soluzioni concrete e non di facciata”.

 

 

 

 

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