Chindemi: “Occhiuto mantenga gli impegni sull’aeroporto di Reggio”
Il coordinatore della task force per l’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi, in una nota, chiama in causa la Regione e la società di gestione Sacal e chiede notizie “in merito ai lavori annunciati da lunghi anni per l’ammodernamento dell’aerostazione ed il superamento delle limitazioni”. “A questo punto – afferma Chindemi – si abbia il coraggio di ufficializzare la fine dell’Aeroporto dello Stretto. Cosa o chi impedisce al presidente Occhiuto di mantenere l’impegno, assunto il 7 febbraio con i due sindaci facenti funzioni Carmelo Versace e Paolo Brunetti, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, di rivedersi dopo l’acquisizione da parte della Regione delle quote sociali di Sacal, acquisite in precedenza da privati, per concordare il futuro dello scalo reggino? Può un Presidente regionale venir meno ad un impegno assunto durante un incontro istituzionale?”. “Risulta imbarazzante ed increscioso – aggiunge il coordinatore della task force – ammettere pubblicamente che l’aeroporto di Lamezia è stato oramai eletto come l’unico scalo operante in Calabria e che quello reggino è, di fatto, un inutile ed ingombrante accessorio? Chi ha avuto una investitura popolare e pretenderebbe di essere riconfermato spieghi al territorio che rappresenta come ritiene di fronteggiare adeguatamente questo ignobile scippo dell’attività, volativa e non, del nostro aeroporto. Chi ha quasi giornalmente l’opportunità di interloquire con i rappresentanti della società di gestione dei tre scali calabresi, castrati chiaramente di ogni capacità decisionale autonoma, con i vertici Enac nonché con il vettore nazionale, informi la città per quale misteriosa ragione non vengono ripristinati i voli, almeno per Roma e Milano, con partenza il mattino ed il ritorno la sera, promessi ed annunciati una infinita di volte. Da cosa o da chi dipende la mancata risoluzione delle presunte restrizioni che impedirebbero ad alcuni vettori di operare nello scalo reggino? Qualcuno conosce lo stato dei lavori che renderebbero più moderno ed efficiente il Tito Minniti, utilizzando i finanziamenti del celeberrimo ‘emendamento Cannizzaro’, peraltro silenti da anni e inesorabilmente bollati come ‘inutili e dannosi’ dal sottosegretario leghista ai Trasporti Alessandro Morelli?. E si potrebbe prolungare a lungo questo triste e scandaloso elenco di soprusi ed insopportabili prevaricazioni ai danni della nostra città e del suo scalo, senza il quale la Metrocity diventerebbe una scatola vuota, mentre chi avrebbe l’obbligo istituzionale di difendere il proprio territorio, invece, incomprensibilmente latita e/o collude con i mandanti. Oramai il quaderno delle doglianze è strapieno: il tempo delle lamentele e delle denunce è finito. Ognuno, a tutti i livelli, sarà chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. E nonostante i maldestri, quanto inutili, tentativi di delegittimazione della task force, continueremo a denunciare questo scandalo e, contemporaneamente, sollecitare, nelle competenti sedi nazionali, proposte e soluzioni concrete”. “Da parte nostra – dice ancora Salvatore Chindemi – siamo pronti a mettere in campo una società pubblico-privata adeguatamente capitalizzata, disponibile ad assumere l’onere di una gestione autonoma del nostro scalo. Lasciamo alla città la possibilità di valutare serenamente i comportamenti di chi tenta di difendere questo territorio ed, invece, chi concorre a disarticolare le sue strutture, affossandolo definitivamente, e sorprendendosi, poi, delle sonore sconfitte elettorali”.