Cgil, Massimo Covello confermato segretario della Fiom Calabria
CATANZARO. “Per il lavoro, per i diritti per l’inclusione”: questo lo slogan che ha fatto da filo conduttore del nono congresso regionale della Fiom della Calabria, svoltosi a Lamezia Terme. Un dibattito al quale hanno partecipato tanti delegati e delegate dei 57 eletti in rappresentanza delle aziende metalmeccaniche della Calabria, ed alla quale hanno dato il loro contributo da ospiti Nino De Masi, uno degli industriali di frontiera della regione, Luigi Pandolfi, editorialista economico del manifesto, e Vito Samà, dirigente regionale esperto in politiche dell’immigrazione. Alla fine dei lavori, su proposta del segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e di Roberto D’Andrea, in rappresentanza della Fiom Cgil nazionale, è stato rieletto Massimo Covello a segretario generale regionale della categoria. Nel ringraziare tutti i delegati per la fiducia accordata, Massimo Covello ha ribadito l’impegno della Fiom Calabria a sostenere una battaglia per il riconoscimento del valore del lavoro, dei diritti dei lavoratori e per lo sviluppo nella legalità del nostro territorio. “Il percorso congressuale – ha affermato Covello – è stato un particolare momento di discussione e confronto con i lavoratori, in una fase politica piuttosto difficile ed una situazione economica che stenta ad accennare una ripresa, colpendo duramente lavoratori, pensionati, precari”. “Nel corso del congresso, ad ogni modo, è emersa chiaramente la volontà di mantenere, per la Fiom Cgil calabrese, una linea di azione che affermi il valore unificante del contratto nazionale di lavoro e ne rivendichi la piena applicazione per meglio salvaguardare il potere di acquisto dei salari e per allargare la sfera dei diritti, estendendola anche alla contrattazione di secondo livello, soprattutto nelle centinaia di aziende in cui i contratti non vengono applicati. In più – ha sottolineato il segretario Fiom – diventa fondamentale la rivendicazione di un piano per il lavoro, cornice entro cui collocare vere politiche attive del lavoro, soprattutto industriale, manifatturiero, che impegnino i soggetti pubblici a promuovere investimenti, l’aumento di quelli ordinari e straordinari, a farsi carico di una nuova “imponibile di manodopera”. Se si vogliono ripristinare regole minime di convivenza democratica, devono assolutamente essere riviste le regole del mercato del lavoro. Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso il segretario Covello – sarà l’impegno principale della Fiom della Calabria quello di sostenere un rinnovato protagonismo sociale, per ricostruire connessioni intercategoriali e valori condivisi, allargando quanto più possibile le tutele individuali e collettive, difendendo i diritti esistenti ed estendendoli anche alle nuove tipologie di lavoro sfruttato e sottopagato, e dall’altro avere una chiara e definita capacità propositiva per meglio spingere non solo il dibattito ma anche le scelte politiche indirizzandole verso orizzonti nuovi di sviluppo e benessere per i cittadini ed i lavoratori calabresi”.