CATANZARO/ SOLENGHI E LOPEZ MATTATORI NEL MERCOLEDI’ SERA DEL POLITEAMA

CATANZARO/ SOLENGHI E LOPEZ MATTATORI NEL MERCOLEDI’ SERA DEL POLITEAMA

 

Due straordinari mattatori, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, che iniziano il loro atteso spettacolo – in modo bizzarro, ma fino a un certo punto – dalla presentazione dei componenti dell’orchestra da cui sono accompagnati sul palco del Politeama con – fra gli altri – il grande Fabio Gangi alle tastiere. La coppia, come noto ultra-collaudata sulle scene, lavora insieme dagli ormai lontani anni Ottanta, venendo dalla fortunata ed eccezionale pluriennale esperienza del trio con la compianta Anna Marchesini (a cui peraltro è riservato un toccante omaggio finale), e si permette persino il lusso…artistico di chiamare la sua performance “Solenghi e Lopez Show”. Ma è una personalizzazione che ci sta tutta, titolo ideale per circa un paio d’ore di festa – all’insegna di vecchi, però sempreverdi successi – animati da amici per la pelle nella professione come nella vita (addirittura residenti nello stesso stabile a Roma) bravi a tenere inchiodate alle poltroncine del Mario Foglietti centinaia di spettatori sino all’ultima performance dell’istrionico Massimo con l’interpretazione della celebre My Way di Frank Sinatra. Il numeroso pubblico, infatti, se n’è per così dire infischiato della concomitanza della Champion’s League in tv e del derby di recupero Catanzaro – Reggina in programma, preferendo invece ascoltare assoli di recitazione, canzoni, imitazioni (fra cui quelle dei noti Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Giampiero Mughini, Patty Pravo e di una serie di Papi), gag, battute, frizzi e lazzi vari, di entrambi gli attori di lungo corso, capaci di segnare l’ennesimo trionfo (di botteghino e non solo) di questa scoppiettante stagione teatrale “targata” Gianvito Casadonte e Aldo Costa. Un sovrintendente e un dg che fra messe di abbonamenti e sold out a ripetizione non possono non essere soddisfatti per i brillanti risultati ottenuti. Numeri e consensi che testimoniano una volta di più, semmai ce ne fosse bisogno, l’importanza di un faro culturale del capoluogo quale il Politeama.

 

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