Catanzaro, l’opposizione a Fiorita: “E’ finito lo show elettorale”
“Dopo l’ordinanza sull’acqua aspettiamo che il sindaco di Catanzaro ne scriva un’altra sulle modalità di fruizione delle vacanze estive. E siamo certi che sarà scritta molto meglio vista la sua esperienza di ‘turista’ nei trascorsi cinque anni di ‘opposizione’ in Consiglio Comunale. A Fiorita diciamo che è finito lo show da campagna elettorale, è finito il tempo degli slogan e che è arrivato il momento di amministrare seriamente. Prenda coscienza del suo ruolo e provi a svolgerlo mettendo al centro i valori della politica, provi ad alzare il livello di discussione e cominci a parlare di cose concrete”. E’ quanto si afferma in una nota di “Rinascita”, la coalizione di opposizione al Comune di Catanzaro. “Il sindaco, che non ha neppure avvertito l’esigenza -è detto nella nota- di rispondere in Consiglio all’invito di Valerio Donato di provare a ricostituire una comunità politica disgregata votando all’unanimità a seguito di un percorso condiviso, oggi accusa l’opposizione di non avergli dato la possibilità di ‘eleggersi’ il presidente del Consiglio. Eppure sono state tre le riunioni in cui la ‘sua’ maggioranza avrebbe potuto votare il presidente ‘imposto’ dal primo cittadino. Perché non l’ha fatto? Allo smemorato Fiorita ricordiamo, invece, che cinque anni fa, fu proprio lui ad abbandonare l’Aula insieme ai consiglieri di minoranza (9 su 32) dopo aver rivendicato la Presidenza del Consiglio”. “Ricordiamo bene -è detto ancora nella nota- la sua esclamazione, subito dopo la vittoria al secondo turno: se non verrà eletto Gianmichele Bosco mi dimetto ed andiamo tutti a casa. Siamo ancora in attesa. Ci saremmo aspettati, in linea con il decantato cambiamento, un atteggiamento diverso dal bieco e desueto tentativo -esperito in prima persona dal Sindaco- di corteggiamenti corpo a corpo rivolti a consiglieri della coalizione di Rinascita. La verità è che, nel segno della peggiore prassi politica, Nicola Fiorita persegue posizionamenti di suoi uomini in una logica spartitoria “casalinga” e da manuale Cencelli. Così è stato per la Giunta, così sarà per il suo staff, così sarà per ogni postazione di ‘comando’. Altro che cambiamento”, conclude la nota dell’opposizione.