Catanzaro, in attesa di poter ripartire il Teatro Politeama festeggia 18 anni di attività
Il Teatro Politeama “Mario Foglietti” di Catanzaro festeggia la maggiore età: era il 29 novembre 2002 quando la struttura disegnata dall’architetto Portoghesi fu ufficialmente inaugurata con la messa in scena dell’ “Aida” di Zeffirelli. “Da quella serata sono trascorsi diciotto anni ricchi di emozioni, di stagioni memorabili, di incontri e spettacoli che meritano tutti di essere ricordati”, commenta il sindaco e Presidente della Fondazione Politeama, Sergio Abramo. “Catanzaro in questa parentesi – continua – è riuscita a conquistare un posto di primo piano nel panorama culturale nazionale, forte di una tradizione teatrale dalle antiche radici che ha scoperto nel Politeama una ideale e rinnovata prosecuzione. L’emergenza covid, purtroppo, ha portato ad una dolorosa e forzata sospensione che speriamo possa, al più presto, lasciare spazio ad un ritorno in sala in sicurezza per riappropriarci del piacere dello stare insieme, uno vicino all’altro, riaccendendo le luci sul nostro bellissimo palcoscenico”.
“Eravamo pronti a festeggiare questa ricorrenza con un’altra stagione di livello – prosegue il sovrintendente Gianvito Casadonte – ma l’emergenza sanitaria ci ha costretti a rimandare la riapertura del teatro. Ma noi restiamo pronti, appena le condizioni lo consentiranno, a tirare su il sipario. Quello che più mi manca è il poter accogliere e abbracciare i nostri fedelissimi abbonati nella “casa” intitolata all’indimenticato Mario Foglietti. Ma sono certo che presto il cuore del Politeama tornerà a pulsare, e che si potranno nuovamente vivere altri momenti di condivisione e di crescita sociale e culturale per Catanzaro e l’intera Calabria”.
“E’ un anniversario importante – ribadisce il direttore generale Aldo Costa – un traguardo raggiunto grazie ad una peculiare programmazione che, unita ad una gestione economica attenta e rigorosa, ha consentito, specialmente negli ultimi anni, non solo di salvaguardare la continuità delle attività, ma anche di rafforzare la dimensione del Politeama quale punto di riferimento per la produzione culturale nel Mezzogiorno”.