Calabria etica, Salerno (FI): “Polemiche per nascondere i fallimenti” 

Calabria etica, Salerno (FI): “Polemiche per nascondere i fallimenti” 

CATANZARO. “La strana dichiarazione pubblicata sul sito della Regione Calabria e genericamente attribuita al Dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Lavoro”, che può considerarsi a pieno titolo una nota politica e non certo un chiarimento di carattere amministrativo, palesa ancora una volta le contraddizioni di un centrosinistra in stato confusionale che sta portando la Calabria in una condizione comatosa”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno di Forza Italia che aggiunge: “Anziché portare avanti i progetti nell’interesse della comunità, si prosegue nell’alimentare polemiche, anche coinvolgendo strutture burocratiche che avrebbero tutt’altro compito, e dimenticando che in una terra che perde gradualmente le sue migliori risorse umane la prima azione dovrebbe essere quella di agevolare lo sviluppo. Quanto ai lavoratori coinvolti nel progetto dell’art. 34, va specificato che le loro proteste sembrano nascere dalle incertezze di dichiarazioni contrastanti che, evidentemente, hanno alimentato dubbi sulla reale possibilità di saldare le spettanze arretrate. Calabria Etica, sotto la guida di Pasqualino Ruberto, ha rappresentato un validissimo aiuto per le attività del dipartimento: riprova sono le stesse dichiarazioni degli ultimi giorni di esponenti del centrosinistra che certificano i problemi di oggi nel portare avanti le procedure in assenza dell’assistenza di questi lavoratori. La realtà è sotto gli occhi di tutti: la credibilità del governo regionale sta rasentando il suolo a causa della catena di fallimenti che si sono susseguiti in soli otto mesi. Dai ritardi nella proclamazione degli eletti (dovuti ai conteggi in due sezioni di un comune del cosentino) in poi, tutto ha testimoniato le azioni di dilettanti allo sbaraglio: una mini-giunta sostituita con un esecutivo composto totalmente da esterni che pertanto incide pesantemente sulle tasche dei calabresi e che delegittima il consiglio regionale, un’elezione del presidente del consiglio regionale che ha fatto seguito a quella di qualche mese prima, le presidenze delle commissioni speciali ancora non attribuite, una paralisi pressoché totale delle attività, l’imbarazzo nell’affrontare questioni quali il mare sporco e le tematiche culturali e turistiche (visto che l’attribuzione di queste deleghe rimane un mistero). E l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Dunque, Oliverio e i suoi seguaci – conclude Salerno – si sveglino dal torpore e concretizzino qualcosa di positivo della Calabria. Lo facciano subito però, non in base ai tempi dettati dalle lotte intestine al Pd. E, magari, si ricordino che i politici devono fare i politici e i burocrati devono fare i burocrati. Ma in una regione ormai abbandonata al marasma, c’è ben poco da sperare”.

 

 

 

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