Boldrini: “Al Sud si deve investire di più sulle donne”

RENDE. “Sono felice di consegnare la borsa di studio ad una ragazza del Sud, di Vibo Valentia, che so essere una ragazza determinata ad approfondire il tema. Le questioni di genere non sono secondarie. Quando le donne lavorano, la produttività aumenta e il fatto che al Meridione le donne che lavorano sono pochissime, solo il 30% la metà della media europea, deve far capire che se non si investe sull’occupazione femminile non si rialza la testa”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, all’Università della Calabria per partecipare al convegno sul tema “Donne, Mezzogiorno, Europa” e consegnare alla dottoranda di ricerca Alessia Tuselli la borsa di studio istituita grazie ai fondi raccolti con i diritti d’autore del suo libro “Lo sguardo lontano” “Siamo in una condizione di disuguaglianza nella disuguaglianza – ha aggiunto la Boldrini – perché c’è un problema Nord e Sud, ma c’è anche una disuguaglianza a discapito delle donne. Oggi mi rivolgo specialmente alle ragazze, perché oggi le donne hanno un livello di competenza e determinazione che deve tradursi anche in occupazione”. “Se le lasciamo sole, le donne non possono farcela. Una donna che non lavora ha più difficoltà a lasciare il contesto in cui la violenza si è sviluppata. Soprattutto se le case rifugio e i centri antiviolenza chiudono” ha detto ancora il presidente della Camera. “Il Centro antiviolenza Roberta Lanzino – ha proseguito – ha difficoltà ed altri centri in questa regione hanno chiuso per mancanza di fondi, perché i fondi stanziati non sono arrivati a causa di un poco efficiente sistema di ripartizione. La ministra Boschi, in audizione alla Camera, ha spiegato che sta lavorando per meglio distribuire le risorse. Ma qui in Calabria avete una legge sui centri antiviolenza e le case rifugio che è del 2007, ben prima della Convenzione di Istanbul. Riuscire a finanziarla, tra le mille difficoltà di questa terra, che di certo non ignoro, sarebbe un segnale importante”. Laura Boldrini è poi intervenuta sulla questione Ponte sullo Stretto. “Penso che il ponte sullo Stretto, ha detto, non sia una priorità in un’Italia dove il dissesto idrogeologico continua a fare enormi danni. In un’Italia dove si muore di terremoto, penso che la priorità sia mettere in sicurezza i nostri cittadini, dopodiché c’è anche il resto”. Infine uno sguardo ai temi dell’immigrazione. “Credevo, ha infatti affermato la Boldrini, nella stesura del testo sui rifugiati che dà sviluppo alle comunità locali e consente ai rifugiati di sviluppare un territorio. Tanti piccoli borghi rischiano lo spopolamento e i rifugiati possono essere una risorsa a condizione che vengano messi in un contesto capace di assorbirli. Mi auguro che quella legge venga attuata”.