Bimba morta a Cosenza, la madre soffriva di depressione post partum

Bimba morta a Cosenza, la madre soffriva di depressione post partum

COSENZA. Era in cura da uno specialista per depressione post partum, Giovanna Leonetti, la donna di 37 anni accusata di avere ucciso la figlioletta Marianna, di sette mesi, soffocandola con un cuscino a Cosenza. Dallo scorso mese di settembre, dopo un mese dalla nascita della bambina, avuta dal marito l’avvocato Francesco Luberto, la donna, come hanno avuto modo di appurare gli investigatori, assumeva farmaci per cercare di tenere a bada una forma acuta di malessere psichico. Le precarie condizioni di salute della donna sono state confermate dal marito che è stato interrogato dai carabinieri assieme alla madre della donna e alla badante, tutte persone che erano presenti ieri nello stabile del centro storico di Cosenza dove si è consumata la tragedia. In particolare il marito, sentito dagli investigatori del comando provinciale dell’Arma e dalla Compagnia di Cosenza, nell’immediatezza, è apparso subito convinto della colpevolezza della donna. L’uomo, dopo avere trovato la bambina, il cui viso era coperto da un cuscino, ha scorto la donna sprofondata su una poltrona con a terra una scatola vuota di barbiturici. Giovanna Leonetti, davanti al marito, avrebbe farfugliato qualcosa di incomprensibile. Marianna era la prima figlia di Francesco e Giovanna, coppia conosciuta a Cosenza, che si erano sposati nel 2013.

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