Banche: segnalato per debiti inesistenti, condannata banca

CATANZARO. Una sentenza del Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto i diritti di un imprenditore calabrese nei confronti di una banca, “colpevole” di averlo segnalato per debiti inesistenti, riducendo la sua attività sul lastrico. Ne dà notizia il Codacons, che ha difeso il piccolo imprenditore nella causa contro una banca locale. Il protagonista della vicenda è Cataldo Liotti, titolare dell’azienda Agricola due Torri, composta da 40 ettari di ulivi incastonati sulle colline catanzaresi, un agriturismo e un patrimonio immobiliare, “frutto – dice il Codacons – di una vita di sacrifici. Tuttavia, nonostante un patrimonio stimato in circa 2 milioni di euro, Liotti – spiega l’associazione – si è ritrovato “segnalato” per uno scoperto, irrilevante quanto inesistente, di poche migliaia di euro. La segnalazione comporta che il segnalato sia considerato “inaffidabile” dall’intero sistema creditizio. Sarà, quindi, immediatamente obbligato al rientro di tutti gli affidamenti in essere e gli sarà preclusa ogni possibilità di accesso al credito, comportando danni enormi per chi la subisce. Nel caso di Cataldo Liotti – spiega il Codacons – quella segnalazione non solo ha impedito l’accesso al credito, ma gli ha precluso la possibilità di godere delle moratorie dei mutui in corso nonché la possibilità di rinegoziare finanziamenti a tassi esorbitanti? fino ad essere cancellato dai circuiti internazionali delle prenotazioni on-line. Praticamente un dramma. Che la segnalazione fosse illegittima, fin dall’inizio, viene oggi sancito dal Tribunale di Catanzaro che ha ribadito come, una volta appreso della asserita posizione debitoria, il signor Liotti ha immediatamente provveduto a chiedere di poter rientrare attraverso pagamenti rateali allegando, a riprova della serietà della proposta, un primo versamento in acconto. Ma tutto si è rivelato inutile. E così, nonostante Liotti continuasse a versare somme per un debito probabilmente insistente, la banca – continua l’associazione – provvedeva a informare tutto il circuito bancario dell’inaffidabilità dell’imprenditore calabrese. Eppure Liotti era tutt’altro che insolvente”. “Dovremmo interrogarci circa il motivo di tanta ingiustizia – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons che ha difeso Liotti nelle varie fasi del giudizio – soprattutto se confrontiamo una tale inflessibilità con l’evidente “buonismo” riservato dalla stessa banca quando concedeva credito senza adeguate garanzie, creando “perdite eccezionali” che hanno portato allo scioglimento della banca calabrese e quindi alla cessione, la prima nell’era del bail-in, oppure quando si è deciso che alcuni crediti erano “inesigibili”, regalando, di fatto, soldi a tanti “fortunati” correntisti? sicuramente più “fortunati” di Cataldo Liotti”. l’Istituto di credito è stato oggi “bacchettato” dai Giudici catanzaresi che hanno restituito dignità ad un galantuomo” e condannato, anche per lite temeraria, la Banca acquirente, succeduta dal 1* giugno 2016 alla Popolare delle Province Calabre. Si è stabilito, infatti, – spiega il legale – che dell’errata segnalazione della Banca ceduta, risponde la Banca che le succede.