Autonomia differenziata, Piantedosi: “Bene ma nel rispetto dell’unità della Repubblica”

“È necessario riflettere sul futuro di Comuni, Province e Città metropolitane anche in considerazione delle riforme in corso e di quelle che, in prospettiva, si profilano. E ciò ancora di più alla luce dell’approvazione della legge sull’autonomia differenziata che, dando attuazione al Titolo V della Costituzione, come riformato nel 2001, traccia il percorso che le regioni a Statuto ordinario dovranno seguire per chiedere nuovi e maggiori ambiti di autonomia, previa, ovviamente, la determinazione dei Lep, ossia delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che dovranno essere uniformemente garantite su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo a Catanzaro a un seminario sulle autonomie locali. Secondo Piantedosi “l’affermazione del principio autonomistico, la valorizzazione dei livelli di governo più prossimi ai territori rappresentano, infatti, tasselli per il rafforzamento della democrazia. A condizione, naturalmente, che le maggiori forme e condizioni di autonomia si inseriscano armonicamente nell’alveo dei principi di unità e indivisibilità della Repubblica e di eguaglianza dei cittadini che ne fanno parte e che – ha concluso il ministro dell’Interno – ogni forma di decentramento sia accompagnata da politiche sociali ed economiche perequative che abbiano il fine di riequilibrare eventuali gap territoriali e di rendere più forte e competitivo il Paese nel suo insieme”.