Antonio Catricalà si è tolto la vita

È morto Antonio Catricalà. Il corpo senza vita dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, che aveva 69 anni, è stato trovato sul balcone del suo appartamento in via Antonio Bertoloni, nel quartiere Parioli di Roma. Catricalà si sarebbe suicidato: l’ex sottosegretario si sarebbe sparato alla testa con una pistola Smith & Wesson calibro 38 mentre la moglie era in casa. Nato a Catanzaro, classe 1952, Antonio Catricalà lascia la moglie Diana e due figlie. Il professore, che fu allievo di Federico Caffè, è stato innanzitutto un importante uomo di governo e delle istituzioni, un grand commis. Ma anche un avvocato, un magistrato e un dirigente pubblico. Tanti sono i ruoli che ha ricoperto nel corso della sua lunga carriera di altissimo livello. Tra i più importanti, ricordiamo che fu magistrato del Consiglio di Stato, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri del governo Monti, nonché viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni nel Governo Letta. Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 2005 al 2011, era presidente di Aeroporti di Roma dal 2017 e lo scorso 18 febbraio era stato nominato presidente dell’Istituto Grandi Infrastrutture. Intanto sarà lutto cittadino a Chiaravalle Centrale, nel Catanzarese. Lo ha deciso il sindaco, Domenico Donato, in sintonia con la giunta comunale. L’avvocato Catricalà era, dal 2005, cittadino onorario di Chiaravalle, paese nel quale affondava le sue radici familiari. A Chiaravalle erano nati il nonno Toni, sindacalista antifascista mandato al confino da Mussolini, e il papà Celestino, avvocato del Foro catanzarese. A Chiaravalle vivono, ancora oggi, cugini e parenti dell’ex magistrato che solo pochi giorni fa aveva compiuto 69 anni.