L’Ance: “Tracollo nel settore costruzioni. Dal 2007 ad oggi -50% della forza lavoro”

L’Ance: “Tracollo nel settore costruzioni. Dal 2007 ad oggi -50% della forza lavoro”

CATANZARO. “Il comparto costruzioni è al tracollo ed è inutile girarci intorno. Non possiamo più parlare di crisi congiunturale, ma di crisi sistemica”. Lo ha detto Francesco Berna, presidente del Collegio regionale dei Costruttori edili Ance, durante una conferenza stampa a Catanzaro. Un grido d’allarme che l’Ance Calabria rivolge direttamente al futuro Governo regionale. “Rappresentiamo – ha proseguito Berna – l’ossatura del tessuto produttivo della nostra regione e proprio per questo è necessario che il nuovo Governo, presieduto da Mario Oliverio, conosca le esigenze di un settore dal quale dipende il futuro dell’economia calabrese e si impegni subito a lavorare a quelle emergenze legislative che rischiano di paralizzare il settore”. Il settore, secondo i dati dell’associazione, ha perso dal 2007 ad oggi il 50% della forza lavoro, ha stimato il fallimento di migliaia di imprese e le compravendite sono passate da 20.000 a 10.000, mentre “parallelamente – ha spiegato Berna – abbiamo assistito al crollo degli investimenti in opere pubbliche di Regione e enti locali, quando invece, il pubblico avrebbe dovuto sostituirsi al privato per aiutarci a far fronte alla crisi”. Per questi motivi “è urgente e non più differibile il fondamentale apporto della “mano pubblica” necessario per riattivare il circuito economico. La Regione deve, dunque, mettere in campo tutte le sue forze perché se riparte l’edilizia riparte l’economia calabrese”. Secondo l’Ance, alcuni provvedimenti devono essere approvati in tempi brevi: revisione della legge Urbanistica, proroga per il Piano casa in scadenza il 31 dicembre 2014, ma anche proroga dei piani regolatori che scadranno a gennaio, senza i quali ci sarebbe il blocco delle destinazioni d’uso dei terreni ed il conseguente blocco degli investimenti. “Ci sono poi – ha concluso Berna – le opere incompiute per mancanza di finanziamenti. I fondi Por, che rischiano di essere persi, potrebbero essere spesi per completare queste opere. C’è anche la questione del Nucleo Via per la concessione delle autorizzazioni ambientali, che non si riunisce da due anni e circa duecento pratiche, sia per opere pubbliche che private, sono ferme in attesa di autorizzazione”. A questo si aggiunge, nel sistema dei pagamenti dei Lavori pubblici, l’attesa stimata tra gli otto e i dodici mesi, per i pagamenti definiti e fino a 24 mesi per quelli da definire proceduralmente. Quanto alle soluzioni per fare fronte alla crisi, l’Ance ha fatto riferimento alla “Social Housing”, il comparto delle abitazioni per le fasce più deboli, “per il quale in Calabria ci sono da spendere circa 240 milioni di euro che genererebbero investimenti per 800 milioni di euro, ma anche ai progetti relativi al dissesto idrogeologico, per il quale sono stati stanziati circa 220 milioni di euro per 185 interventi urgenti, ma solo un decimo è stato messo a frutto”.

 

 

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