Ad agosto la “Catasta” unisce il Pollino e la Sibaritide

Saranno uno spettacolo nello spettacolo gli appuntamenti musicali programmati dalla Catasta, pure quest’anno per la prima volta presso il Museo archeologico Nazionale della Sibaritide, sull’Alto Jonio, oltre che a Campotenese, nel Cuore del Parco del Pollino, dove si erge, nel territorio di Morano Calabro ed a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale della A2 Salerno-Reggio Calabria. Una Stazione che si vestirà di melodie, ma non solo, per far vivere e godere di ambienti unici, ricchi di Storia e Tracce. Per aiutare questa integrazione, ad agosto, i responsabili della struttura, di promozione dell’esistente e delle capacità, invitano a quattro appuntamenti pensati in compagnia di grandi artisti che caratterizzeranno momenti espressivi a base di jazz, blues, soul, rock-pop e folk. I concerti, ad ingresso gratuito, si terranno tutti dalle ore 18. Dal 5 agosto, fino a dicembre prossimo, l’offerta si arricchisce interessando il Parco Archeologico di Sibari. La vera novità di questa proposta di turismo new way. “Qui” lo spazio di accoglienza, adiacente agli scavi, avrà anche un punto ristoro con una bottega dedicata ai prodotti tipici ed una libreria tematica, connotata come laboratorio di attività. Eventi culturali, concerti e mostre coniugheranno tale avamposto che, sino al 4 agosto, dalle ore 17 fino a tarda notte, sarà a disposizione per gli spettacoli in programma come il Peperoncino Jazz Festival, Sybaris Arte e Armonie d’Arte Festival; l’apertura del Parco Archeologico dal 5 agosto, poi, ritornerà, per la fruizione, ai consueti orari. Il tutto è un’occasione da non perdere, per turisti e gente del posto, per comprendere e osservare cosa, anche, la Calabria Citra presenta a chi ne fa meta per momenti di relax e di approfondimento. Un’area che ne ha, veramente, per tutti i gusti tra mare e monti a poche decine di minuti l’uno dagli altri e con peculiarità uniche. Sicuramente, per altro, un nuovo metodo di approccio, a ciò che può aiutare veramente la nostra crescita sostenibile, da guardare con attenzione per cogliere le molte sfumature di un vecchio e, spesso, poco valutato patrimonio, al quale attingere a piene mani al fine di imparare nuove opportunità per il bene comune. Una scelta per rendere possibile ciò che si ritiene, spesso erroneamente, difficile e non realistico perché non osiamo ciò che ci sembra “impossibile”.