Condanna ridotta ma confermata in Appello: un anno al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà
REGGIO CALABRIA/ La Corte d’ Appello di Reggio Calabria ha condannato a un anno di reclusione per il reato di abuso di ufficio il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatá, del Pd, attualmente sospeso per effetto della legge Severino. Falcomatá, in primo grado era stato condannato a sedici mesi di reclusione. I componenti della sua Giunta, condannati ad un anno di reclusione in primo grado per lo stesso reato, hanno avuto la pena dimezzata. La Corte, presieduta da Lucia Monaco, a latere Concetta Garreffa e il neoeletto al Csm, Antonino Laganà, sono pervenuti alla condanna dopo quasi undici ore di camera di consiglio. “Piena ed incondizionata fiducia nell’operato del Sindaco Falcomatà e degli altri valenti amministratori sospesi per effetti della Legge Severino. La città sarà purtroppo privata ancora per qualche mese del proprio sindaco e degli altri amministratori, nel mentre il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato la necessità di abrogare il reato di abuso d’ufficio dal quale discendono gli effetti della Severino”. Lo si legge in una nota della federazione metropolitana del Partito Democratico di Reggio Calabria. “Non è un caso – continua il comunicato – se in questi anni l’Anci, Associazione nazionale dei Comuni Italiani, abbia richiesto con fermezza una profonda ed ulteriore riforma giuridica sia per ciò che riguarda il reato di abuso di ufficio sia per quanto riguarda gli effetti della Severino. Siamo in presenza di un’anomalia che non danneggia esclusivamente i soggetti destinatari della sentenza, ma l’intera comunità cittadina. A fronte della reale dimensione delle circostanze e del contesto, non accetteremo strumentalizzazioni di sorta finalizzate ad innalzare polveroni politici e ingigantire una vicenda che non può di certo inficiare la correttezza di un’amministrazione che in questi anni si è impegnata in un delicato lavoro di ricostruzione della città. Auspichiamo infine che in esito al percorso legislativo e giudiziario, il sindaco Falcomatà e gli altri amministratori coinvolti nella vicenda tornino al più presto a lavorare per la collettività. Nel frattempo – si legge infine – le amministrazioni comunale e metropolitana, hanno il dovere di proseguire nel solco del mandato elettorale, secondo le linee programmatiche premiate dalla cittadinanza in sede elettorale”.