Celebrati a Catanzaro i funerali del manager della sanità Giuseppe Profiti
Sono stati celebrati a Catanzaro, sua città di origine, nella Basilica dell’Immacolata, i funerali di Giuseppe Profiti, manager della sanità e commissario di Azienda Zero in Calabria , morto a 62 anni lo scorso 10 agosto in Puglia dove stava trascorrendo un periodo di vacanza. Alle esequie, celebrate da don Salvino Cognetti, vicario generale dell’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago, fuori città e che ha fatto pervenire i sensi della propria partecipazione, oltre ai famigliari e ai parenti di Profiti, erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, Franco Locatelli presidente del Consiglio superiore di sanità, il presidente del Consiglio regionale calabrese Filippo Mancuso. Tante le presenze, in una atmosfera di profonda commozione, di amici d’infanzia, collaboratori e cittadini che hanno voluto manifestare il loro cordoglio e la loro partecipazione. “Giuseppe Profiti – ha detto don Cognetti nell’omelia – era un docente universitario, un manager, una persona brillante ma soprattutto un uomo dotato di una grande umanità e che aveva saputo stabilire rapporti autentici e mettere a frutto i doni che il Signore gli aveva dato. Con la sua scomparsa improvvisa e inattesa abbiamo perso una persona che avrebbe contribuito a migliorare questa situazione disastrata della sanità, in particolare in Calabria dove non aveva esitato a tornare per portare la sua competenza e il suo impegno”. Toccante, al termine della celebrazione, il commiato del fratello del manager scomparso, Pasquale Profiti, magistrato a Trento, che ha tracciato un ricordo mettendo in rilievo il tratto comune “dell’onestà, quella insegnata a entrambi – ha detto – dalla nostra famiglia”. Aspetti legati alla umanità e alla caratura professionale di Giuseppe Profiti che sono stati messi in rilievo dalle testimonianze di amici e colleghi, salutati dagli applausi dei presenti alla funzione religiosa. Profiti ha ricoperto incarichi di rilievo nel settore sanitario in Liguria, a Genova dove si era laureato per poi diventare successivamente presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma chiamato dall’allora segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone.
Occhiuto: “Profiti ha tracciato una strada, la percorreremo”
“Grazie Pino per quello che hai fatto in Calabria e grazie, soprattutto, per quello che ci hai insegnato”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto nel suo ricordo in occasione dei funerali di Giuseppe Profiti, manager della sanità e commissario di Azienda Zero, morto prematuramente lo scorso 10 agosto. “Pino Profiti ha lasciato un segno indelebile – ha aggiunto Occhiuto commosso – ha lasciato una strada che noi percorreremo perché lui ha insegnato a ciascuno di noi come si possa avere il coraggio, la passione per lavorare anche in condizioni difficili ma sempre con grande umiltà, l’umiltà di chi approfondisce ogni cosa. Credo sia doveroso intervenire come presidente della Regione per ringraziare Pino per il lavoro straordinario che ha svolto in questo ultimo anno. Attorno a lui avevo costruito la riorganizzazione del settore in Calabria”. “Da subito – ha detto ancora il governatore calabrese – fui subito colpito dalla sua intelligenza e dalla sua straordinaria ironia. Noi ci prendevamo in giro vicendevolmente sui nostri brutti caratteri. Mi arrabbiavo con lui quando mi ricordava troppo spesso Genova, eppure lui aveva un rapporto fortissimo quasi ancestrale con Catanzaro. Mi ricordo che una volta gli dissi di averlo scelto perchè lo consideravo il ‘Maradona della sanità’ e lui rispose ‘no io sono il Palanca della sanità’. Stava preparando il suo compleanno ma stava preparando soprattutto la sua partecipazione alla partita di esordio del Catanzaro in serie B, una primozione che ha vissuto quasi come viveva i suoi personali successi nella sanità”. “Aveva un’intelligenza straordinaria – ha detto ancora Occhiuto – e una capacità altrettanto straordinaria di coltivare il dubbio. Nonostante la sua intelligenza. Mi capitava talvolta di chiedergli di parlare di un particolare fatto, di un ospedale o di una situazione di un’azienda sanitaria e, quando lo facevamo, si presentava con un dossier con tutti i dati sulla produttività. Aveva una creatività straordinaria e spesso facevamo a gara a pensare a cose che potevano essere utili per riorganizzare la sanità in Calabria”.