CATANZARO. “Non può più essere rinviata ulteriormente la ripresa del confronto con la Regione sui temi del precariato e del Piano per il lavoro, non può più essere rinviata ulteriormente”. Lo scrivono, in una nota congiunta, i segretari generali della Nidil Cgil, Antonio Cimino, della Felsa Cisl, Carlo Barletta, e della Uil Temp, Gianvincenzo Petrassi. “Dopo l’incontro del 31 luglio a Reggio Calabria con la Regione, ci saremmo aspettati – aggiungono Cimino, Barletta e Petrassi – una nuova convocazione per affrontare e individuare un percorso di stabilità e dignità per dei lavoratori di cui alla legge regionale 15/2008, in merito ad una problematica che investe il destino di 800 lavoratori i quali attendono la loro definitiva fuoriuscita dal precariato attraverso la stabilizzazione per chi ha già maturato i requisiti (ex articolo 7 contrattualizzati) e la contrattualizzazione per coloro che sono ancora percettori di sussidio”. “Stupisce poi – proseguono i segretari di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp – che proprio sul precariato manchi una strategia lungimirante. Eppure i trascorsi dicono ben altro. In effetti, si tende a dimenticare che quanto di buono è stato finora fatto, ad esempio sugli ex Lsu-Lpu, ha trovato solide basi sul costante e proficuo confronto con le organizzazioni sindacali Confederali. Serve riprendere con immediatezza il percorso interrotto su un grande Piano per il Lavoro, che concentri risorse, attualmente parcellizzate in innumerevoli azioni, molte delle quali sterili e prive di prospettiva di stabilità e di sviluppo, ed individui nei grandi temi della tutela ambientale, del recupero e della messa in sicurezza del territorio, della innovazione della Pa, nel riassetto funzionale degli enti intermedi e degli enti locali, occasioni, opportunità e progetti di creazione e di lavoro stabile, duraturo, dignitoso e tutelato contrattualmente, superando forme di precarizzazione mortificanti e senza prospettiva”. Cimino, Barletta e Petrassi osservano: “Oggi ci troviamo invece a dover rincorrere scadenze e a risolvere i problemi che nel frattempo si ripropongono in tutta la loro drammatica gravità e ricadono sulle teste dei lavoratori. Valga quale esempio la recente vicenda che sta interessando i 1000 lavoratori della giustizia avviati a tirocini formativi dopo aver partecipato al noto bando. Ai lavoratori stanno giungendo comunicazioni di fermo delle attività sulla base di una nota ministeriale che (quantomeno inopportunamente) chiede una turnazione dei tirocinanti. Eppure avevamo e abbiamo più volte sollecitato un confronto ad hoc sulle problematiche di questi ex percettori di mobilità in deroga. E l’elenco potrebbe andare avanti. La ripresa urgente del confronto con la Regione sui temi del precariato nello specifico, e del Piano per il lavoro – concludono i segretari generali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp – non può più essere rinviata ulteriormente. Sono tante e legittime le aspettative dei lavoratori, dei disoccupati e dei giovani calabresi che non possono essere deluse visti gli impegni assunti o manifestati che, giunti a questo punto, devono ora essere mantenuti”.