lunedì 10 settembre alle ore 11.00, nei locali del Centro Polivalente di Via Fontana Vecchia a Catanzaro, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “Happy Dementia Days” organizzata dall’associazione Ra.Gi. Onlus con il supporto del Centro Calabrese di Solidarietà. All’incontro prenderanno parte: Isa Mantelli, presidente del Centro Calabrese; Elena Sodano, presidente della Ra.Gi.; Angela Robbe, assessore regionale alle Politiche Sociali; Alessandro Falvo, sindaco di Cicala e Lea Concolino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro.
La manifestazione, pensata anche per celebrare il decimo anno di lavoro della Ra.Gi. nella cura delle demenze, durerà dal 24 al 27 settembre, si svolgerà al Centro Polivalente di via Fontana Vecchia per poi concludersi a Cicala, primo borgo calabrese “amico delle demenze” ed avrà respiro nazionale ed internazionale. Infatti, grazie alla collaborazione della Federazione Nazionale Alzheimer e dell’Alzheimer’s Disease International, Catanzaro sarà tra le 33 città italiane in cui avrà luogo in contemporanea la mostra fotografica “Love, loss and laughter – Seeing Alzheimer’s differently” (“Amore, Perdita e Risate – Una visione differente dell’Alzheimer”) dell’americana Cathy Greeblat, professore emerito di Sociologia alla Rutgers University.
Il programma degli “Happy Dementia Days”, che sarà reso noto durante l’incontro, si arricchisce di numerose attività, che dalla mattina andranno avanti fino a sera ed hanno coinvolto esperti, artisti, aziende ed associazioni del territorio Calabrese, nazionale ed internazionale, sensibili al tema delle demenze. Il titolo fa riferimento a giorni felici e leggeri da vivere insieme; giorni felici e sopportabili, perché ogni dolore verrà ascoltato e supportato; giorni lenti e durevoli perché degli esperti si prenderanno cura delle persone con demenza con comprensione e partecipazione; giorni delicati e appaganti perché ci si prenderà cura anche di operatori e caregiver che potranno formarsi, informarsi, divertirsi e soprattutto “staccare la spina”. Perché occorre prendersi cura principalmente della vita che nasce dopo la diagnosi di demenza. Un tempo di vita da accogliere e coccolare.