La Procura di Catanzaro, nell’ambito di un fascicolo-stralcio dell’inchiesta su “Calabria Verde”, società in house della Regione Calabria, ha chiesto il rinvio a giudizio del Governatore calabrese Mario Oliverio. L’udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il prossimo 12 dicembre. Oltre a Oliverio nel procedimento sono indagati il suo ex capo struttura Franco Iacucci, attuale presidente della Provincia di Cosenza, il sindaco di Acquaro Giuseppe Barilaro, l’ex assessore della Giunta regionale di centrodestra Michele Trematerra, l’ex manager di Calabria Verde Paolo Furgiuele e l’ex dirigente dell’azienda Franca Arlia. Le accuse riguardano la nomina di Barilaro in un distretto di Calabria Verde del vibonese “per fare ottenere ai politici coinvolti -secondo l’accusa- un ritorno elettorale”. “Mentre ieri a Roma abbiamo approvato il ‘decreto dignità’ per ridare speranza a lavoratori, imprenditori e famiglie, in Calabria la magistratura ipotizza l’ennesimo caso di malapolitica. Nell’ambito dell’inchiesta Calabria Verde, oggi i pm di Catanzaro chiedono di mandare a giudizio alcuni politici e manager regionali, tra i quali anche il governatore Oliverio, per un presunto abuso di ufficio legato – secondo l’impianto accusatorio – a un eventuale ritorno elettorale in provincia di Vibo Valentia”. Lo afferma, in una nota, la senatrice del M5s, Silvia Vono. “L’esistenza o meno dei reati contestati dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri – prosegue Vono – sarà chiarita nelle competenti sedi giudiziarie. Ma rispetto a questo vecchio modo di fare politica, rispetto a questa sorta di schiavitù dei favori da chiedere e da elargire, i calabresi ora possono voltare pagina una volta per tutte”, aggiunge Silvia Vono.