COSENZA. Tra gli indagati dell’inchiesta “Flumen Luto”, i cui relativi sequestri di terreni e fabbricati sono stati eseguiti giovedì dai carabinieri a Corigliano e Rossano, ci sono anche il presidente della Regione Calabria, ed ex presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, l’ex presidente della Provincia di Cosenza e sindaco del capoluogo bruzio Mario Occhiuto, gli ex sindaci di Corigliano Pasqualina Straface e Giuseppe Geraci, gli ex sindaci di Rossano Franco Filareto e Giuseppe Antoniotti, numerosi dirigenti e funzionari di Regione, Provincia e Comuni interessati e molti noti imprenditori locali. “Questo è un primo intervento, che è stato necessario per due fattori: il primo, evitare il perdurare di un pericolo concreto, e poi evitare che si possa continuare a costruire in zone pericolose, come l’alveo di un fiume”. Lo ha detto, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri mattina a Cosenza, il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ha coordinato il sequestro di centinaia di terreni e fabbricati nella zona di Corigliano e Rossano. “Se si devia il corso del fiume, creando una curva artificiale, in cui il fiume dovrebbe risalire ed andare ad incanalarsi, chilometri più avanti, in un torrente, evidentemente qualcosa ha determinato questa modifica – ha concluso il procuratore – e se andiamo a vedere poi che cosa c’è adesso sul tratto del fiume che è stato deviato, allora due più due fa quattro, e noi stiamo lavorando in quella direzione”. Alla conferenza stampa dell’operazione “Flumen Luto” ha partecipato anche Otello Lupacchini, procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro, che ha evidenziato che “eventi di questo genere sono causati dalla mano dell’uomo: corsi d’acqua ristretti, deviazioni, tombature, creazione di terreni coltivati dove c’era prima il greto del fiume e dove può verificarsi nuovamente un’inondazione”.