COSENZA. “Sapete bene che il risultato più importante di quest’anno è per noi l’aver evitato il dissesto finanziario per il Comune di Cosenza, dissesto ereditato dalle precedenti amministrazioni”. Lo ha detto il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto rivolgendosi stamani ai giornalisti che ha incontrato per la conferenza di fine anno anche in veste di presidente della Provincia. “Abbiamo così potuto scampare – ha aggiunto Occhiuto, secondo quanto riporta un comunicato – il pericolo di dover porre trecento dipendenti in mobilità, risparmiandoci pure la costrizione, in caso di esito negativo, di non rinnovare i contratti alle Cooperative sociali. Tutto questo dopo che la Corte dei Conti regionale non aveva approvato il nostro Piano di riequilibrio finanziario apportando la motivazione che qualsiasi cosa avessimo fatto non avremmo potuto ripianare quel deficit di bilancio”. “La gestione dell’assessore al Bilancio Luciano Vigna – ha detto ancora Occhiuto – è stata ottima. Ora siamo al di sotto della pianta organica con 630 dipendenti, pur svolgendo attività che sono quintuplicate. Abbiamo appaltato opere per cento milioni di euro, immettendo sul mercato oltre 200 milioni utilizzando risorse strutturali europee. Abbiamo provveduto ad attuare il riefficientamento dell’illuminazione pubblica, della rete idrica, il rinnovamento del processo di gestione dei servizi, il processo di implementazione della coscienza civica, la riqualificazione degli spazi liberi aperti, abbiamo tenuto viva la città con eventi durante tutto l’anno che hanno valorizzato Cosenza come teatro naturale all’aperto. Girando per il territorio provinciale ho avuto modo di ricevere attestazioni di apprezzamento in tal senso, con una evidente riconoscibilità della nostra identità”. Il sindaco ha ricordato “la nuova vita – è scritto nel comunicato – del teatro Rendano con l’affermazione della grande stagione lirica in corso, mentre a breve partirà la stagione di prosa e mentre, ancora, quella contemporanea in scena al teatro Morelli continua a fare pienoni. ‘Abbiamo in sintesi trovato – ha sostenuto – una città ferma e l’abbiamo rimessa in movimento. Purtroppo le critiche che ci arrivano sono sempre quelle sulle consulenze, nonostante nel paragone col passato le nostre consulenze siano diminuite di numero e certamente meno esose”. “Il centro storico – ha concluso Occhiuto – è patrimonio del passato ma soprattutto del futuro. Certo, ci vorrebbero anni di politiche attive e di idee. Ma non ci venissero a dire – ha concluso il sindaco/presidente Occhiuto – che non abbiamo fatto nulla”.