VIBO VALENTIA. “Abbiamo dato una risposta immediata ad un grave fatto di sangue, avvenuto in un territorio difficile ma controllato dall’Arma che è riuscita tempestivamente a risalire all’autore del fatto di sangue grazie alla perfetta sinergia fra i comandi provinciali di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Già la sera dell’omicidio abbiamo effettuato dei sequestri importanti ed ulteriori accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri del Ris”. È quanto spiegato dal comandante provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, Gianfilippo Magro, in relazione all’arresto di Antonio Pontoriero per l’omicidio di Sacko Soumila, il migrante ucciso a San Calogero il 2 giugno scorso. “Abbiamo riscontri precisi – ha spiegato il colonnello – grazie alle dichiarazioni testimoniali dei compagni di Sacko e grazie alle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza. Perfetta è stata la sinergia fra la Tenenza di Rosarno, i carabinieri della Stazione di San Calogero e della Stazione di San Ferdinando, sede della tendopoli dove dimorava Sacko Soumila. La Procura di Vibo ha ravvisato per Antonio Pontoriero il pericolo di fuga e da qui il fermo di indiziato di delitto”. La convalida del fermo è prevista per oggi da parte del gip del Tribunale di Vibo Valentia. Intanto il sindacato USB lancia una raccolta di fondi per il trasporto della salma di Sacko Soumaila in Mali e per sostenere le mobilitazioni, e le spese legali per il processo contro l’autore dell’omicidio del giovane africano, avvenuto la sera del 2 giugno scorso a San Calogero. Il sindacato, a cui il giovane immigrato era iscritto, come spiega un comunicato, “invita tutte le persone, le associazioni e i movimenti che hanno espresso indignazione per il vile assassinio, a sostenere questa campagna perché – si legge nell’appello pubblicato sulla piattaforma Gofundme – la solidarietà è l’unica arma che noi abbiamo a disposizione contro i vigliacchi, i razzisti e la violenza”. I fondi raccolti – si legge ancora – verranno utilizzati per l’assistenza legale alla famiglia di Soumaila Sacko, il rientro in Mali della salma e per sostenere le lotte dei braccianti di Rosarno e di tutti gli sfruttati invisibili dei campi, a partire dalle due manifestazioni convocate il 16 giugno a Roma e il 23 giugno a Reggio Calabria. “Abbiamo lanciato questa campagna – afferma Aboubakar Soumahoro dell’esecutivo nazionale USB e portavoce dei Lavoratori Agricoli – perché vogliamo e dobbiamo onorare la memoria di Soumaila, rilanciando la lotta dei dannati della terra, di chi si spezza la schiena per pochi euro al giorno e ha deciso di non chinare più la testa contro le prepotenze, i caporali e lo sfruttamento. Ci rivolgiamo ai sinceramente democratici, agli antirazzisti, a quella parte dell’Italia solidale: basta ghetti, basta sfruttamento, basta morire come cani”.