CATANZARO. Un nuovo modello di sviluppo economico e sociale in Calabria è possibile più che in altre regioni. E’ il tema al centro del Festival dello Sviluppo Sostenibile che quest’anno Apco ha organizzato in Calabria. In questo contesto, a Catanzaro, nella sede della Cittadella regionale si è svolto un convegno sul tema “Asset intangibili e nuovi modelli di sviluppo economico e sociale”, promosso dall’Asvis, con il patrocinio della Regione, dell’Unical e del Forum del terzo settore. “Lo sviluppo sostenibile – ha detto Cesara Pasini, presidente Apco – tratta tanti temi, economici, ambientali e sociali e l’economia circolare è forse l’espressione più compiuta nell’ambito economico dove non si pensa solo al prodotto ed al suo smaltimento, ma a poterlo reimpiegare. L’Italia è da sempre specializzata nel riuso perché è un Paese privo di tante risorse naturali che altri Paesi hanno ed abbiamo una cultura in tanti campi economici che possono sfruttare questi principi. Per questo a dicembre abbiamo colto l’appello di organizzare eventi anche al Sud Italia, specie in Calabria, dove ci sono delle possibilità straordinarie, prima fra tutte la popolazione, che attraverso le nuove generazioni può sfruttare le potenzialità del territorio, soprattutto puntando sull’agroalimentare come ha intuito la politica regionale”. Etica e concetto di rispetto del territorio per stimolare – è stato spiegato nel corso dei lavori – le aziende, le istituzioni, ma anche tutti i cittadini ad introdurre nella propria quotidianità lo sviluppo sostenibile, il rispetto delle regole e del sociale mettendo al centro la persona. “L’Unical – ha sostenuto Maria Teresa Nardo, docente dell’ateneo – è già da un po’ di tempo che attenziona per singole tematiche di ricerca lo sviluppo sostenibile. Quando parliamo di sostenibilità dobbiamo considerarla in duplice veste in termini di attenzione alle politiche di riduzione dell’inquinamento, ma anche in termini di conoscenza e innovazione e valorizzazione delle risorse umane. Oggi è il momento di capire che tematiche tipicamente accademiche richiamano molto l’attenzione delle aziende, delle imprese e del settore pubblico”. Nel corso del convegno sono state presentate anche le storie di alcune aziende calabresi che sono riuscite ad applicare il concetto di economia sostenibile al loro lavoro quotidiano, concetto sostenuto anche dal Forum del Terzo settore come ha dichiarato il portavoce calabrese Giovanni Pensabene. “Il Terzo settore – ha detto Pensabene – ha scelto di impegnarsi nell’obiettivo di un futuro sostenibile. Chi lavora, come noi, per il benessere delle persone è chiaro che è dentro l’ottica dello sviluppo sostenibile, per la salvaguardia ambientale e non a parole. C’è questa linea di pensiero che da qui ai prossimi anni lavorerà a formare i dipendenti del nostro settore a lavorare completamente su questo obiettivo. L’uomo sta deteriorando la natura, speriamo in modo non irreversibile, quindi c’è la necessità di una adesione forte a questi obiettivi che ci siamo dati da raggiungere in rete tutti insieme”.