VIBO VALENTIA. Quattro imprenditori denunciati per bancarotta fraudolenta e beni per oltre 5 milioni di euro sequestrati. Questo il bilancio dell’operazione “Araba Fenice” dei finanzieri della compagnia di Vibo Valentia che hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Lamezia Terme nei confronti di due società facenti parte di un gruppo riconducibile a noti imprenditori da tempo attivi nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di materiali edili. Il provvedimento è scaturito da indagini delegate dalla Procura della Repubblica lametina finalizzate ad accertare eventuali responsabilità penali a carico degli amministratori di una società dichiarata fallita nel settembre del 2015 che hanno, tra l’altro, portato alla denuncia dei relativi amministratori per il reato di bancarotta fraudolenta. Gli accertamenti svolti avrebbero permesso di appurare come, in prossimità del fallimento, gli amministratori della società abbiano compiuto una serie di atti, anche a titolo gratuito, volti, da un lato, ad azzerare le garanzie patrimoniali nei confronti dei creditori e, dall’altro, ad assicurare la continuità aziendale mediante la creazione “ad hoc” di un nuovo organismo societario, di fatto sempre riconducibile allo stesso gruppo familiare degli amministratori originari. Questi ultimi avrebbero distratto merci e beni strumentali ed effettuato donazioni di beni in favore sia di congiunti sia di altre società del gruppo familiare.
Utilizzando i beni sottratti, i soggetti raggiunti dal provvedimento di sequestro avrebbero proseguito l’attività imprenditoriale attraverso un’altra società di nuova costituzione, sorta sulle ceneri di quella fallita. Oggetto del provvedimento di sequestro sono stati i beni della società neo costituita e quelli ancora in capo alla società fallita, entrambe operanti nello stesso settore merceologico.