Abuso d’ufficio: è l’accusa ipotizzata dalla procura della Repubblica di Catanzaro nei confronti del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini dalla Guardia di finanza. L’indagine rappresenta una delle varie tranche che riguardano Calabria Verde, ente in house della Regione, e che vede coinvolta, oltre alla procura del capoluogo, anche quella di Castrovillari. Ad Oliverio – che ha reso noto personalmente di avere ricevuto l’avviso di conclusioni indagini dicendosi estraneo ai fatti – viene contestata la conferma del distacco di un dipendente del Comune di Francica (Vibo Valentia), presso Calabria Verde. Un dipendente non comune, visto che si tratta di Giuseppe Barilaro, sindaco di Acquaro ed ex presidente del Consiglio provinciale di Vibo Valentia. Il distacco di Barilaro – indagato a sua volta – è stato disposto nel 2014 quando la Regione era guidata da una Giunta di centrodestra, ma è la proroga, disposta nel 2015, che ha portato Oliverio ad essere indagato. In quell’anno Barilaro è stato designato quale responsabile dell’Ufficio forestazione del distretto di Serra San Bruno di Calabria Verde. Secondo l’accusa, il trasferimento sarebbe avvenuto senza che ve ne fossero i presupposti formali. Sarebbe stato invece, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, un atto funzionale alle alleanze politiche e al bacino elettorale dell’area vibonese. Ex commissario provinciale dell’Udc, ora vicino al Pd, Barilaro è noto anche per la sua posizione contro la legge Cirinnà sulle unioni civili. Nel corso di un consiglio comunale aveva detto: “Non celebrerò le nozze tra gay”. Su Calabria Verde, negli ultimi anni, si sono incentrate le attenzioni delle Procure di Catanzaro e Castrovillari, con indagini che hanno portato ad indagare, nei vari filoni e per reati diversi, diverse persone, tra le quali il capo di gabinetto di Oliverio, Gaetano Pignanelli, rinviato a giudizio nell’ambito di un filone sul disboscamento abusivo in Sila condotto dalla procura castrovillarese. Ed una funzionaria della Regione è stata arrestata nelle scorse settimane per concussione per una presunta tangente da 20 mila euro pagata per il rilascio di un’autorizzazione boschiva. Circostanze che hanno spinto alcuni parlamentari 5 Stelle a chiedere ad Oliverio di chiarire la vicenda davanti ai calabresi, visto che “Calabria Verde è ormai un capitolo troppo scottante”. Chiarimento che Oliverio ha annunciato rendendo noto di essere indagato. “Considerandomi estraneo ai fatti contestati confido di chiarire quanto prima la mia posizione nelle sedi competenti”, ha affermato il governatore.