La Zes, i rapporti fra la Regione ed i Comuni, la riforma della brocrazia, la spesa dei fondi Por. Sono alcuni degli argomenti che il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, affronta sui temi di attualità politica in Calabria. Occorre un programma di fine legislatura, dice Irto, imperniato su poche, grandi riforme, dice Irto. “Solo parlando un linguaggio di verità e semplicità ai calabresi potremo affrontare gli ultimi mesi 20 di legislatura regionale” dice. “La fine di questa legislatura regionale – prosegue – dovrà essere caratterizzata da tre-quattro importanti riforme che bisogna mettere in campo e sulle quali bisogna prendere un impegno scrivendo un patto con i calabresi, in modo da tirare le somme a fine legislatura. È inutile parlare di 100 cose, invece dobbiamo dare il senso e la percezione di muoverci concretamente su alcuni temi sui quali intervenire con riforme strutturali. Penso alla Zes, la Zona economica speciale, finalmente attivata in Calabria con un decreto: dobbiamo far capire ai calabresi – rileva Irto – che la Zes non è una solo una sigla, ma è una gigantesca occasione e una gigantesca opportunità. Non possiamo limitarci alla semplice convegnistica, invece dobbiamo immediatamente far partire la fase operativa e attuativa della Zes che possa consentire di dare risposte in termini economici e occupazionali alla nostra terra”.
Il presidente del Consiglio regionale aggiunge: “La seconda priorità sarà quella di ridisegnare, in chiave di riforma, la questione dei rapporti tra Regione e Comuni. È necessario mettere le amministrazioni comunali calabresi nelle condizionino di avere un sostegno burocratico su aspetti importanti, nel senso che – spiega Irto – i Comuni oggi devono poter progettare, poter elaborare un’idea di sviluppo, poter spendere le risorse e la Regione deve capire in quale misura può essere di aiuto ai Comuni. Più in generale, poi, serve una riforma complessiva sul rapporto tra amministrazione regionale e burocrazia anche con riferimento alle risorse, al loro utilizzo e alla loro gestione: penso alle risorse comunitarie del Por, rispetto alle quali a mio avviso entro fine legislatura dobbiamo chiaramente dire quanto abbiamo speso, quante nuove imprese e quanti nuovi posti di lavoro sono stati creati, quale indice di sviluppo in Calabria è stato attivato. Solo parlando un linguaggio di verità e semplicità ai calabresi – sostiene il presidente del Consiglio regionale – potremo affrontare gli ultimi mesi 20 di legislatura regionale, un linguaggio di verità e semplicità che deve e può contraddistinguere l’azione del Pd, che è la principale forza di governo della Regione”.
Irto si sofferma anche sulla questione dei vitalizi, al centro del dibattito in queste ultime settimane: “Il dato di fondo da tenere a mente e da precisare in premessa – dice – è che i consiglieri regionali di questa legislatura oggi non percepiscono vitalizio. C’è un aspetto del passato su cui stiamo intervenendo con diversi percorsi, che però devono avere una connotazione concreta e non vaga, cioè devono avere un fondamento normativo forte, altrimenti c’è il rischio di incorrere nell’incostituzionalità: qualcuno – osserva il presidente del Consiglio regionale – ritiene che i vitalizi passati siano diritti acquisti, e quindi bisogna muoversi sul crinale seguito dalle altre Regioni, con normative sul contributo di solidarietà. Altre cose possiamo farle seguendo un percorso virtuoso nelle commissioni e con l’Ufficio legislativo. Quello che è importante dire è che oggi non ci sono vitalizi: è un punto di verità che – conclude Irto – bisogna definitivamente chiarire”.