Ogni anno, in occasione della Pasqua, l’uomo decide di mangiare, come tradizione vuole, l’agnello o il capretto, divenuto piatto tipico e simbolo delle festività pasquali. Centinaia di migliaia tra agnelli, agnelloni e capretti. Cuccioli con pochi giorni di vita vengono strappati anzitempo alle loro madri per imboccare la strada senza ritorno dei mattatoi dove molto spesso giungono al termine di viaggi spossanti e dove vengono uccisi davanti agli occhi dei loro simili che da lì a poco, purtroppo, faranno la stessa fine. Secondo i dati raccolti dall’Istat, i numeri del massacro sono ancora impressionanti: nel 2016 sono stati macellati quasi 2,7 milioni tra agnelli, agnelloni e capretti. Ma perché tutto questo? Poniamoci degli interrogativi. La Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. La tradizione umana vuole che la Santa Pasqua venga celebrata con una mattanza di agnelli e capretti che finiscono sulle tavole degli italiani.
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