Senza soluzioni, come previsto, la prima giornata di votazioni per la presidenza di Camera e Senato ma a metà pomeriggio è arrivata la svolta nella trattativa per eleggere i presidenti. Matteo Salvini annuncia al Senato lo strappo: la Lega, già nella seconda votazione a Palazzo Madama, ha votato per l’azzurra Anna Maria Bernini e lo farà anche oggi, alla terza votazione. Una decisione, spiega, presa per ‘senso di responsabilità’, con l’obiettivo di ‘uscire dal pantano’ nel quale il nuovo Parlamento è finito già alla prima seduta. Silvio Berlusconi decide di convocare a Palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto della situazione e fa diramare una nota durissima: ‘I voti della Lega a Bernini rompono la coalizione e smascherano il progetto di un governo Lega-M5s’. E la fumata nera era già arrivata nell’Aula della Camera: nessuno ha raggiunto il quorum, contando anche le schede bianche, richiesto dal regolamento al secondo ed al terzo scrutinio. “Della scelta della Lega di votare Bernini al Senato “abbiamo appreso in Aula e ne prendiamo atto ma non era concordata né attesa”, ha detto Renato Schifani, di FI. “Valuterà Berlusconi ma allo stato attuale il nostro candidato fino a prova contraria è Romani”.