CATANZARO. I militari del gruppo di Lamezia Terme della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione alla confisca dei beni appartenenti ad un esponente di rilievo della criminalità organizzata locale per un valore complessivo di oltre 335mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale antimafia sulla base di un’informativa della Guardia di finanza di Lamezia. Le indagini hanno consentito di mettere in luce la pericolosità dell’indagato, la sua appartenenza ad una agguerrita organizzazione ‘ndranghetistica con grazie ai quali proventi ha vissuto in modo agiato per decenni. Il tribunale ha, infatti, disposto anche l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di quattro anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Gli accertamenti patrimoniali e reddituali delle “fiamme gialle”, condivisi dalla procura, sono riusciti a dimostrare che i beni confiscati sono di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’indiziato.
Destinatario del provvedimento è Antonio Villella detto “Crozz”, considerato esponente di rilievo della cosca. Il provvedimento della magistratura eseguito dai finanzieri è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta del procuratore distrettuale antimafia Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto aggiunto Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore Elio Romano sulla base di un’informativa del nucleo mobile del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme.
Nei confronti di Villella il tribunale ha disposto anche l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la durata di quattro anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, provvedimento quest’ultimo, al quale sarà data efficacia al momento in cui l’uomo uscirà dal carcere dove attualmente si trova ristretto. La confisca comprende una villa ubicata nella zona sud della città, risultata nella disponibilità di Villella nonostante fosse formalmente intestata a terze persone, un Suv e varie disponibilità finanziarie. Il patrimonio individuato dai finanzieri è ritenuto del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’uomo nonostante la difesa di Villella, durante l’istruttoria del provvedimento, abbia prodotto una corposa perizia tecnica, tesa a dimostrare che la villa era stata costruita con il provento di un risarcimento di 150.000 euro ricevuto, tra l’altro, dallo stato per aver patito un periodo di ingiusta detenzione.