CATANZARO. Un’organizzazione criminale è stata smantellata a Catanzaro grazie all’operazione “Passo del Salto” condotta da Polizia e Carabinieri, operazione che ha portato all’arresto di 52 persone. L’organizzazione si riforniva di droga attraverso una serie di fornitori legate alle cosche della ‘ndrangheta di Bovalino, San Luca e Ardore, centri della fascia ionica reggina. I particolari emergono dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Federico Zampaoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro. Al centro dell’organizzazione ci sarebbe stato Santino Mirarchi, attuale collaboratore di giustizia, capace di interagire con gli esponenti dei clan per l’acquisto di stupefacenti, prevalentemente cocaina che, nelle intercettazioni, veniva definita “la bianca” e “la nera”. Fiumi di droga che dal Reggino si riversavano sulla piazza del capoluogo di regione. Tra i fornitori spicca il ruolo di Francesco Pizzata, di San Luca, collegato all’organizzazione sin dal 2010. La sostanza, secondo le indagini, viene ceduta in grossi quantitativi a spacciatori di livello, per così dire, “superiore” i quali la smerciano agli spacciatori “al dettaglio”. La tecnica consente, secondo gli inquirenti, da un lato di ampliare il mercato favorendo la diffusione sul territorio del proprio prodotto, garantita dall’operatività di una fitta rete di spacciatori al minuto, e d’altra parte rende più difficoltosa la ricostruzione dei rapporti fra i vari associati e degli stessi con il vertice. La cessione da parte di Mirarchi in ingenti quantitativi di stupefacente, infatti, riduce i suoi contatti con gli spacciatori e di questi ultimi con i dettaglianti. Anche le modalità di cessione, fra gli spacciatori dei diversi livelli, nonché fra il fornitore e Mirarchi, risultano peculiari e confermano l’idea di una forma gestionale stabile e organizzata. Viene privilegiato il meccanismo della cessione in conto vendita: ciò sta a significare che non vi è contestualità fra la consegna dello stupefacente ed il suo pagamento, metodo che “contabilmente” consente, scrive il giudice, di ridurre il rischio di invenduto mentre, sotto il profilo investigativo, cerca di eludere i rapporti diretti fra le parti così complicando le esigenze probatorie. Nell’organizzazione ci sarebbero stati ruoli e funzioni differenti e ben definite: in particolare emerge il rapporto di supremazia di Santino Mirarchi rispetto agli altri soggetti catanzaresi, il livello superiore dei referenti di Guardavalle, con Vincenzo Ierace, e di San Luca, con Sebastiano Pelle, in relazione ai quali lo stesso Mirarchi si sarebbe posto in modo ossequioso. Nella stessa organizzazione avrebbero avuto un ruolo di fiducia anche Ignazio Catalano e Domenico Falcone, mentre Leye Kane sarebbe stato il “magazziniere” dello stupefacente.
Operazione antidroga a Catanzaro, queste le persone coinvolte
Venti persone in carcere, ventotto agli arresti domiciliari e quattro con obbligo di dimora nel Comune di residenza. Sono questi i provvedimenti emessi nell’ambito dell’operazione “Passo del Salto”, portata a termine a Catanzaro da polizia e carabinieri contro lo spaccio di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti: Cosimino Abbruzzese; Luigi Attinà; Antonio Berlingieri; Ivana Berlingieri; Armando Bevilacqua; Ignazio Catalano; Enzo Costantino; Sebastiano Donnemma; Domenico Falcone; Mario Fera alias “Antonio”; Rosario Salvatore Fera; Alex Frongia; Leye Kane; Vincenzo Ierace; Franco Macario; Giuseppe Morabito; Sebastiano Pelle; Francesco Pizzata; Gianluca Russo; Davide Voci. Gli arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti di: Maurizio Abbruzzese; Stefania Berlingieri; Ernesto Bevacqua; Martino Bevacqua; Massimo Bevilacqua; Paolo Cara; Fabio Di Marini; Anthony Fiorentino; Manuel Gesualdo; Antonio Giorgianni; Alessandro Granato; Paolo Gravino; Antonio Gualtieri; Francesco Guido; Mario Leone; Carlo Litterio; Angelo Antonio Maletta; Nicola Manetta; Gerardo Masciari, alias Nino; Marco Mazzitelli; Francesco Alex Niciforo; Gigino Paone; Andrea Pizzari; Erminia Procopio; Lorenzo Procopio; Vincenzo Procopio; Stefano Teti; Pietro Antonio Vitaliano. La misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con prescrizione di non allontanarsi, senza l’autorizzazione del giudice, dal territorio del comune di dimora abituale, con divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 6, riguarda, infine: Stefano Bevilacqua; Marco Passalacqua; Gabriele Ricciardi; Giovanni Veneziano.