CATANZARO. Gli agenti della squadra mobile di Catanzaro hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Vincenzo Arcieri, 48 anni, e Giovanni Notarianni, di 47, entrambi già detenuti, considerati esponenti di spicco della cosca Giampà di Lamezia Terme. I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Giovanni Gualtieri, esponente, secondo gli inquirenti, della cosca avversa Cerra-Torcasio-Gualtieri. L’omicidio fu commesso a Lamezia Terme il 13 novembre 2004 all’interno di una sala giochi ubicata nel centro città in cui erano presenti numerosi avventori. Il delitto sarebbe da inquadrare nella guerra di mafia in corso in quegli anni fra le opposte consorterie per il predominio sulle attività illecite. L’episodio suscitò particolare allarme poiché, nel tardo pomeriggio, due killer travisati, dopo essersi introdotti all’interno del locale, esplosero diversi colpi di pistola calibro 9 contro la vittima, seduta ad un tavolo da gioco, ed intimidirono le persone presenti sparando in aria prima di allontanarsi dal posto con una macchina rubata, poi rinvenuta nelle strade del centro cittadino con all’interno una delle armi utilizzate.
Le indagini condotte dalla squadra mobile avevano portato ad Arcieri e Notarianni, che con ruoli diversi avrebbero partecipato alle diverse fasi dell’omicidio. Vincenzo Arcieri, in qualità di esponente di vertice della cosca, avrebbe ricoperto, insieme con altri notabili del clan, il ruolo di mandante mentre Notarianni si sarebbe adoperato in fase esecutiva con il compito di recuperare i killer dopo l’agguato. Nel giugno 2017, dopo un processo celebrato con rito abbreviato, i due indagati erano stati condannati con altre persone: Arcieri a 30 anni di reclusione e Notarianni Giovanni alla pena di 20 anni. Successivamente alla pronuncia della sentenza, la Procura della Repubblica distrettuale antimafia di Catanzaro ha avanzato la richiesta di applicazione della misura cautelare che il Gip ha ritenuto di accogliere. La notifica del provvedimento cautelare è stata effettuata per Arcieri nel carcere di Caltanissetta e per Notarianni nell’istituto penitenziario di Melfi (PZ).