Due marocchini e un italiano sono stati arrestati per estorsione aggravata dalle modalità mafiose dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, con l’accusa di aver costretto un commerciante ad abbandonare la propria postazione presso i mercati rionali di Reggio Calabria. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Dda, il Gip ha contestato ai tre indagati, tutti venditori ambulanti, anche i reati di lesioni personali e illecita concorrenza con violenza e minacce. Destinatari delle misure, eseguite dai Carabinieri della compagnia di Reggio Calabria con il supporto in fase esecutiva dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, sono Anouar Azzazi, 34 anni, il padre Abderrazak Azzazi, 59, entrambi marocchini e residenti a Reggio Calabria, e Gabriele Foti, nato a Reggio Calabria 26 anni, tutti venditori ambulanti residenti nel capoluogo, accusati dei reati estorsione, lesioni personali e illecita concorrenza con violenza e minacce, aggravati dalle modalità mafiose.
Gli arresti sono l’epilogo di un’indagine avviata nell’ottobre 2017 sotto il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, che ha consentito di documentare ripetuti episodi di minacce, danneggiamenti e percosse perpetrati dagli i arrestati ai danni di un altro ambulante, allo scopo di costringerlo ad interrompere la vendita di scarpe all’interno dei mercati rionali di Largo Botteghelle e Piazza del Popolo, nel capoluogo.
I tre arrestati, presentandosi come unici detentori del potere di “concedere” la possibilità di operare nell’area mercatale, in quattro occasioni avrebbero aggredito l’ambulante, minacciandolo di morte e danneggiando il suo banco vendita, fino a investire la bancarella della vittima con un furgone.
In relazione alle modalità esecutive della condotta contestata, ai tre destinatari della misura è stata imputata l’aggravante del metodo mafioso. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti nela Casa Circondariale “Panzera-San Pietro”.