REGGIO CALABRIA. È stata effettuata una simulazione da parte della “task force” che ha proposto il piano d’intervento che verrà adottato nel contrasto al fenomeno dei bovini vaganti in alcuni territori della provincia reggina, le “vacche sacre”, così chiamate perché intoccabili essendo di proprietà di boss della ‘ndrangheta. Ne dà notizia la questura di Reggio Calabria. La “task force” è stata istituita a seguito del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuto nei giorni scorsi a Cittanova, presieduto dal Prefetto Michele di Bari, e così come pianificato in sede di tavolo tecnico tenuto in Questura e al Comune di Terranova Sappo Minulio. Nel dettaglio ieri pomeriggio, nel territorio del Comune di Terranova Sappo Minulio, la “Task Force”, composta da operatori dell’Arma dei Carabinieri, dei Carabinieri Forestali, dello Squadrone Cacciatori di Calabria, della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale, dei Vigili del Fuoco, del servizio Veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, della Polizia Municipale del Comune di Terranova e della Polizia di Stato, ha proceduto a geo-localizzare i luoghi dove sono ricoverati gli animali e a testare le apparecchiature in dotazione, nonché la tempistica dell’intervento. “La simulazione effettuata – spiega la questura – ha avuto la finalità di meglio definire le modalità operative da adottare nei prossimi servizi. Le operazioni si ripeteranno la prossima settimana con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei bovini vaganti quale manifestazione di arroganza ‘ndranghetistica che attraverso le vacche sacre intende esercitare forme di controllo del territorio”. Martedì prossimo, in questura, sarà effettuato un ulteriore incontro per definire piani operativi da realizzare in territori sensibili. Saranno invitati i sindaci di Cittanova, Molochio, Terranova Sappo Minulio e Polistena, comuni tutti interessati dal fenomeno delle “vacche sacre”.