REGGIO CALABRIA. “Pur riconoscendo una maggiore attenzione delle istituzioni, i vescovi calabresi “invitano vivamente a rafforzare tutti i presidi necessari per ridurre carenze e limiti strutturali quali sono i tempi nelle operazioni dei controlli previsti, il superamento nella parzialità dei servizi erogati, dei quali ancora molti restano esclusi, l’impedimento nell’allestimento di “rifugi” pericolosi per i materiali usati (legna, plastica, cartone e simili), bonificando le zone ancora interessate, individuandone altre, assicurare a tutti strutture più sicure, tende e locali nel comprensorio. Si tratta di fattori negativi che vanno al più presto rimossi e decisamente eliminati”. È quanto si legge nel documento finale della Conferenza episcopale calabrese, presieduta dall’arcivescovo di Catanzaro, monsignor Vincenzo Bertolone, in merito all’incendio che nella tendopoli di San Ferdinando, nel Reggino, ha causato la morte di una giovane donna immigrata ed il ferimento di altre due.
“Urge superare un “sistema” ormai consolidato – sottolineano vescovi calabresi – che resta ancora nella logica dell’emergenza, quando invece il fenomeno migratorio non è più emergenza. Di conseguenza, si rendono necessarie soluzioni che siano più rispettose della dignità del migrante”.
Nell’intento di evitare che abbiano ancora a ripetersi fatti così tragici, i Vescovi auspicano una convergente e rispettosa collaborazione tra gli organismi responsabili e il volontariato”.