CATANZARO. “Abbiamo approvato un testo utile a far sì che il Consiglio regionale possa, nella seduta di martedì 30 Gennaio, pronunciarsi definitivamente sul progetto di legge che istituisce il nuovo Comune con effetto dal primo marzo”. Così commenta il presidente della Prima Commissione del Consiglio regionale, Franco Sergio, a conclusione della riunione sulla proposta di legge per l’istituzione della Città derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano. Aldilà della dialettica – spiega – ha prevalso la volontà di una proposta nata dal basso; le delibere dei due consigli comunali e, soprattutto, l’esito del referendum del 22 ottobre 2017, confermano l’affermazione di un principio universale che è quello di un democrazia diretta e rappresentativa. Ora vi è l’esigenza di un governo politico del processo, più che tecnico, rispetto ad un modello di società che si vuole costruire. Infine auspico – dice – che Prefettura e Ministero degli Interni affidino la gestione del processo di fusione a funzionari che sappiano garantire una governance del processo con taglio politico appropriato, utilizzando opportunamente e proficuamente il prezioso supporto dei Sindaci in carica e del comitato tecnico. Non posso che esprimere il mio compiacimento per il tenore della seduta odierna che – ha detto Franco Sergio – ha affrontato argomenti (risorse finanziarie, compatibilità delle strutture, degli organici, armonizzazione ed integrazione dei servizi nell’intero territorio) che rivestono importanza strategica per i futuri assetti amministrativi di Corigliano Calabro e Rossano”. Sergio ha aggiunto: “Abbiamo confermato il ruolo centrale, istituzionale, legislativo, del Consiglio regionale che, scrivendo questa prima pagina importante nella modifica di alcuni assetti istituzionali attraverso la fusione, si pone anche nell’immediatezza di affrontare un tema ancora più largo sul riordino complessivo delle autonomie locali e nelle rimodulazioni delle competenze, fermo il principio che la Regione esercita un ruolo di indirizzo, programmazione e controllo mentre la gestione deve appartenere agli enti locali: Provincia, Comuni, Aree Vaste e Città Metropolitane. Ringrazio infine i colleghi consiglieri – conclude – che, come sempre, non hanno fatto mancare il loro prezioso apporto”.