Circa 7 milioni di italiani con febbre, tosse, spossatezza. L’influenza sta arrivando al suo picco massimo: nell’ultima settimana di dicembre ci sono stati 11 casi su mille abitanti, già nella settimana scorsa ne abbiamo avuti 13,5. Pensiamo che il picco più alto che si è mai registrato è stato di 15 casi su mille, nella stagione 2004-2005. Quindi siamo già ad un livello alto. Molto colpiti i bambini, ma anche gli over 65, per i quali è raccomandato il vaccino. Siamo quasi fuori tempo massimo, visto che mette due settimane per poter dare una protezione efficace. Ma almeno i soggetti a rischio dovrebbero farlo. La ‘vera’ influenza si riconosce perché causa la presenza contemporanea di tre fattori, ovvero febbre elevata, più di 38 gradi ad esordio brusco, sintomi sistemici come dolori muscolari, articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione, secrezione nasale o mal di gola. Questi sintomi perdurano per diversi giorni e, nei soggetti più deboli, possono insorgere gravi complicanze, purtroppo a volte dall’esito addirittura fatale. Per tutte le altre patologie circolanti nei mesi invernali si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali, ugualmente fastidiose, certo, ma non pericolose come può essere l’influenza per alcune categorie o fasce d’età”. Ogni anno almeno 7-8 mila morti sono riconducibili all’influenza, soprattutto nei soggetti ad alto rischio, come quelli con patologie respiratorie, cardiovascolari o metaboliche. È essenziale rimanere a riposo e al caldo, bere, usare antinfiammatori e antipiretici. Gli antibiotici solo nei casi di complicanze batteriche poiché si tratta di una forma virale che può es-sere curata con terapia sintomatica.