COSENZA. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ricorda il piccolo Cocò, il bambino di Cassano, ucciso e bruciato, il 19 gennaio scorso, insieme al nonno e ad una giovane donna marocchina, che domani avrebbe festeggiato il suo onomastico, aspetta e chiede che, “dopo oltre 10 mesi, venga finalmente fatta giustizia per la sua morte. Due anni fa, i primi giorni di dicembre del 2012, iniziavo la mia battaglia per il piccolo Cocò, allora rinchiuso insieme alla giovanissima mamma nel carcere di Castrovillari. Il piccolo Nicola Campolongo, per tutti semplicemente Cocò, il 23 agosto scorso, ha compiuto 4 anni e sabato 6 dicembre (avrebbe festeggiato il suo onomastico. Quel bambino, che non ho mai dimenticato, continuo a portarmelo nel cuore, ho pensato tante volte a lui, alla sua fine orribile, in questi giorni dopo la tragedia del piccolo Loris, il bambino siciliano strangolato e ucciso. Il piccolo Cocò ero riuscito, due anni fa, pochi giorni prima del Natale, il 22 dicembre 2012, a farlo uscire dal carcere insieme alla sua giovane mamma. E quel bambino oggi sarebbe ancora vivo se avessero accolto i miei appelli (di concedere di nuovo di domiciliari alla giovane mamma di Cocò) quando hanno poi (all’inizio dell’estate del 2013) riarrestato la giovane donna perchè aveva portato (mentre era agli arresti a casa) il piccolo Cocò e le due sorelline a vedere il loro papà , allora detenuto a Catanzaro, afferma Corbelli. Aiuto ininterrottamente la famiglia di Cocò da allora, da due anni. Sento, al telefono, la mamma, la sorella, quando hanno bisogno mi chiamano e io insieme al loro bravo avvocato, Liborio Bellusci, mi attivo e intervengo subito. Oggi, 10 mesi dopo quell’efferato delitto, si aspetta che venga finalmente fatta giustizia, che i crudeli assassini vengano individuati e arrestati”.