Il decreto sui collegi elettorali non è stato esaminato dal Consiglio dei ministri nella riunione di mercoledì pomeriggio. Secondo quanto si è appreso, il testo non era ancora pronto. Intanto Mdp ha sancito la rottura del dialogo con il Pd per un’intesa del centrosinistra alle elezioni. “Non abbiamo dato una disponibilità a una trattativa in quanto le differenze sono su temi di fondo sulla vita delle persone. Mi riferisco in particolare al lavoro, alla sanità universale e al no a una compagna elettorale su meno tasse per tutti”, dice Maria Cecilia Guerra, capogruppo Mdp, al termine dell’incontro con la delegazione Dem. “Il tempo è scaduto, non ci sono margini per nessuna intesa”, aggiunge Giulio Marcon di Sì-Possibile. Con Mdp-Si-Possibile, dice Piero Fassino al termine dell’incontro, “c’è stato un confronto programmatico vero. Ma ci rispondono che non sussistono le condizioni politiche” per trattare. “Non posso che esprimere rammarico: non capisco perché ci si debba precludere il confronto ma come è noto i matrimoni per farli bisogna essere in due e prendiamo atto della indisponibilità. Continueremo con le altre forze con cui abbiamo interloquito”. “Non c’è mai un tempo limite” per trattare, nota dal canto suo Maurizio Martina. Torna intanto in commissione alla Camera la proposta di legge che punta alla modifica dell’articolo 18 e che contiene altre disposizioni relative alla tutela dei lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo. L’Assemblea di Montecitorio ha accolto la proposta in tal senso avanzata dalla relatrice Titti Di Salvo (Pd).