“Il progetto dell’alta velocità va inquadrato in una logica completamente diversa: oggi miriamo in Italia a un’alta velocità di rete. L’alta velocità intesa come treni che superano i 300 chilometri l’ora può definirsi una stagione pressoché terminata. Quello a cui bisogna mirare è la velocizzazione della rete convenzionale, senza ulteriore consumo di territorio, senza ulteriore impegno finanziario estremamente oneroso per le casse dello Stato”. Così l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, a Palermo, a margine dell’inaugurazione del nuovo tracciato ferroviario Campofelice di Roccella-Ogliastrillo, sulla linea Palermo-Messina, parlando con giornalisti. “A valle di Salerno, quindi, il progetto è velocizzare fino a 200 chilometri l’ora -ha proseguito- e questo riguarderà anche alcune tratte della Sicilia che supereranno senza dubbio questo obiettivo: è un sistema che mira a raggiungere tempi di percorrenza più vicini a quelli del Nord. Adesso, dobbiamo puntare a velocizzare il trasporto in Sicilia, anche velocizzando l’attraversamento dello Stretto”. E uno dei sistemi per velocizzare l’attraversamento “è collegare le due sponde con molti più servizi veloci: non mi riferisco al traghettamento dei treni, ma al traporto delle persone da una parte all’altra; è stato riconosciuto con il decreto 50 del 2017 come un servizio che garantisce la continuità territoriale, e questo dà la possibilità a Rfi di aumentare di molto le corse e, quindi, connettere servizi che stanno sul continente e sull’Isola con collegamenti che vanno a 15 minuti. Quindi il progetto prevede di incrementare le corse: un primo progetto è di portarle fino a 23 coppie al giorno, anche nelle ore serali per interconnettere il Freccia Argento che viene da Roma e che mi risulta essere molto utilizzato. A condizioni date, sicuramente l’obiettivo è di velocizzare i collegamenti sullo Stretto”.