LOCRI. “L’omicidio di Franco Fortugno segna uno spartiacque per questo territorio, ovvero il risveglio di una coscienza nuova e di un nuovo impegno civile”. È quanto ha detto il Sottosegretario di Stato del ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, intervenendo nella Casa della Cultura di Locri per l’evento “Tracce di legalità” in memoria di Francesco Fortugno. “I delitti di mafia ha aggiunto – non sono solo fenomeni riconducibili alle organizzazioni criminali. Troppi silenzi e troppe complicità hanno favorito l’espansione del crimine e del malaffare. L’esempio di Franco è quello delle persone che hanno deciso di stare dalla parte dello Stato. Per troppo tempo donne e uomini hanno fatto finta di non vedere o hanno deciso di stare in mezzo. Oggi noi ribadiamo la necessità di stare dalla parte giusta. Il pericolo più grande arriva proprio da chi decide di stare in mezzo alimentando quella zona grigia da cui trae forza la malapianta della criminalità organizzata. E non potrà esserci mai investimento davvero efficace – ha concluso Bocci – se non ci sarà un risveglio culturale radicale rispetto a quanto abbiamo visto negli anni passati”. “La memoria è un luogo fertile che non muore mai”. È quanto affermato dal sottosegretario di Stato del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Vito De Filippo, intervenendo per l’evento “Tracce di legalità”. “La giornata di oggi è estremamente importante in questa direzione, perchè indica una strada molto bella per queste comunità, fatta di esempio che in alcuni momenti è addirittura più incombente di quando una persona è in vita. Quelle comunità che sanno conservare e accudire la memoria hanno davanti a loro un futuro straordinario. La scuola ha un ruolo centrale in questo progetto promosso dalla famiglia Fortugno e ciò è estremamente significativo. È la scuola, infatti, il luogo ideale per contrastare l’anticultura mafiosa fatta di silenzi e omertà, grazie alla parola, alla cultura e alla conoscenza. Gli stessi elementi – ha concluso De Filippo – che caratterizzano il percorso nato a Locri nel segno di Franco Fortugno”. “Oggi la Calabria si ferma per ricordare e riflettere sulla barbarie che ha strappato Franco Fortugno, un uomo perbene impegnato in politica, ai suoi cari e alla nostra comunità. Un delitto che rappresentò un attentato alla democrazia di questa terra ma che non produsse i propri effetti eversivi anche grazie alla mobilitazione spontanea di tantissimi ragazzi”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. “Dopo l’omicidio di Franco Fortugno sono stati rafforzati i presidii sul territorio. Un impegno che ha continuato a crescere nel tempo e che oggi ci vede lavorare su vari fronti, consapevoli che siano necessari strutture, mezzi e personale qualificato”, ha invece tenuto ad evidenziare il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata, Tullio Del Sette Del Sette intervenendo nella Casa della cultura di Locri. “In questo contesto – ha aggiunto – stiamo portando avanti progetto, che è prossimo alla realizzazione, per l’attivazione di numerose caserme sul territorio reggino. Tredici nuove strutture in sostituzione di quelle inefficienti o fatiscenti. Credo che siano queste le testimonianze migliori – ha concluso Del Sette – e le risposte concrete che occorre dare ai territori del Mezzogiorno dove è più forte l’esigenza di essere presenti sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata”.